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Seguire Le Botti: tre chef si incontrano per l'evento gourmand che celebra l'Agro Pontino

  • Redazione
  • 12 Maggio 2025
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Questo articolo è stato scritto da Horeca News Italia. Clicca qui per leggere l'articolo originale

EVENTI – Martedì 13 e mercoledì 14 maggio, l’agriturismo con ristorante gourmand “Seguire le Botti” di Cantina Sant’Andrea a Borgo Vodice (LT) ospiterà un esclusivo evento culinario che vedrà protagonisti tre talentuosi chef. L’iniziativa, evoluzione dei tradizionali “appuntamenti a 4 mani”, presenterà una collaborazione a sei mani tra eccellenze del panorama gastronomico.
Nella cucina guidata dallo chef Pasquale Minciguerra approderanno per l’occasione Max Cotilli, chef del ristorante Satricvm in provincia di Latina, e il rinomato pastry chef Giuseppe Amato, premiato nel 2021 come Miglior pasticcere da ristorazione del mondo e fratello del pastry resident Andrea Amato.

L’Agro Pontino si sta affermando come destinazione gastronomica di rilievo per gli appassionati gourmand: il vino ha tracciato il percorso e ora la cucina diventa ambasciatrice di un territorio generoso, già apprezzato per le sue bellezze naturali. Dai prodotti caseari alle eccellenze ortofrutticole, fino alle carni degli allevatori locali, la regione esprime un’identità agricola e culinaria sempre più distintiva. In questo contesto, gli chef Minciguerra e Cotilli rappresentano i portavoce di una cucina territoriale in crescente affermazione nel panorama enogastronomico italiano.

L’evento celebrerà il concetto di vicinanza, abbracciando il senso profondo di prossimità – uno dei pilastri della filosofia di “Seguire le Botti” – che interpreta la cucina come linguaggio condiviso, capace di superare i confini geografici per trasformarsi in gesto, ricerca e intuizione. I tre chef, pur con percorsi professionali differenti, condividono la stessa visione culinaria: meditata, radicata nella materia prima, libera da vincoli predefiniti e costruita su dettagli che esprimono identità. Su questa dialettica tra tecnica e istinto prenderà forma il menu della serata.
L’iniziativa rappresenta un’occasione per celebrare la libertà creativa e l’incontro di mondi gastronomici complementari, valorizzando la ricchezza e l’identità di ciascuno attraverso il linguaggio universale della cucina.

La degustazione si aprirà, come di consueto, con sei amuse bouche di benvenuto, entrando nel vivo con le creazioni dei due chef pontini. Di Pasquale Minciguerra sono la Tartare di bufalo, gazpacho di ciliegia e gelato alla cipolla rossa, un antipasto che gioca su consistenze e acidità e il secondo piatto, Coniglio alle erbette, zucchine e fiori di zucca, omaggio alla tradizione contadina e alla freschezza dell’orto estivo pontino. Dello chef Cotilli, invece, sarà l’antipasto Il gioco dell’oca – un raffinato trittico tra foie gras d’oca, terrina d’anatra e rillettes e il primo, La-sagna di coda, pecorino ghiacciato e acqua di sedano, un gioco di parole che diventa racconto gustativo, traducendosi in una versione inusuale del classico piatto della tradizione, realizzata con una sfoglia all’uovo leggerissima che contiene, a mo’ di scrigno, un gustoso e morbido ripieno di polpa di coda. I due fratelli Amato firmeranno la chiusura del menù con due dessert che sublimeranno tecniche contemporanee e ricordi d’infanzia. Preparerà il palato il pre dessert, che inneggia al territorio, Fragola favetta, panna e limone, per introdurre il dolce, che celebra le origini siciliane degli autori del piatto e dei patron della cantina, in un elegante gioco di rielaborazioni: Sembra un uovo… ma è un cannolo. Il dessert conserva l’anima della ricetta originale – con ricotta di pecora, bavarese al pistacchio, un gel al mandarino che rinfresca il palato, rettangolini croccanti di pasta cannolo fritta, pistacchi caramellati e una sottile spolverata di cannella – ma la racconterà con un lessico nuovo, fatto di tecnica, armonia e creatività. Chiuderanno la cena le dolci Coccole finali.

Ad accompagnare ogni piatto, una selezione di etichette di Cantina Sant’Andrea, pensata per valorizzare il dialogo con ogni portata.

«È proprio nell’incontro delle differenze, che si trovano le affinità» racconta Pasquale Minciguerra. «Con Max e Giuseppe ci siamo trovati su un terreno comune: quello del rispetto per la materia prima, della voglia di raccontare qualcosa di vero e dell’amore per questo mestiere. È questo il senso della cena: una conversazione fatta di ingredienti, idee e ascolto reciproco» prosegue lol chef.

Pasquale Minciguerra – chef Seguire Le Botti

Amore per il territorio e cura per l’esaltazione delle eccellenze locali: questi i cardini della cucina di Pasquale Minciguerra, chef di Seguire Le Botti, il ristorante e agriturismo di Cantina Sant’Andrea. Napoletano, classe ’86, è giunto a Borgo Vodice nel 2021, dopo importanti esperienze a Latina, all’Enoteca dell’Orologio prima e all’Hotel Europa dopo. «Quando fui contattato da Andrea Pandolfo – racconta Pasquale – avvenne una cosa che mai mi era capitata: di solito chi mi chiamava per un nuovo lavoro mi diceva “Apriamo tra 15 giorni”. Andrea no. Mi disse: “Se tutto va bene, partiamo tra 3 mesi”. Questo preannunciava un progetto ben ideato, di cui mi sono innamorato e che ho subito sposato». Come la vigna insegna, il tempo è tutto e non bisogna avere fretta: in questo modo e con la dovuta accuratezza, inizia l’approccio nella cucina di Seguire le botti. Prove e sperimentazioni, conoscenza approfondita dei prodotti locali, studio, cura e dedizione: con la sua brigata, Pasquale porta in tavola l’autenticità, la genuinità e la passione. «Nel piatto devi mettere la verità, quello che sei, casa tua (per così dire) e le tue esperienze», spiega lo chef, impegnato quotidianamente nel proporre la sua cucina dell’anima, che utilizza tutto ciò che la terra dona, attraverso pietanze apparentemente semplici ma realizzate con le tecniche di chi questa materia la studia da sempre. «Parto da tanti piatti di famiglia, che hanno radici nella cultura popolare – continua Minciguerra – e inizio a giocare con i sapori, sempre rispettando rigorosamente l’ingrediente e avvalendomi delle competenze tecniche che ho acquisito nelle mie precedenti esperienze».

Max Cotilli – chef e owner Satricvm

Maximiliano Cotilli, classe 1974, è nato a Roma e cresciuto a Nettuno, cui si sente molto legato. Sceglie di frequentare gli studi alla scuola alberghiera Gavio Apicio di Anzio, che gli permettono di iniziare a lavorare stagionalmente nei ristoranti della zona, finché a 19 anni parte militare. Appassionato anche di arti marziali e taekwondo, disciplina in cui è stato anche campione italiano, pensava che la leva gli avrebbe dato l’opportunità di entrare in polizia nelle Fiamme Oro, ma viene spedito a Imperia a completare il servizio militare e lì lo reclutano a lavorare nella mensa ufficiali della caserma. Al rientro a casa, il papà gli fa trovare le valigie pronte per ripartire, destinazione Monaco di Baviera, in un ristorante italo-tedesco con la consulenza di Heinz Winkler dove si trova molto bene e resta per un anno e impara le basi classiche, lavorando sodo. A 22 anni vola a Londra, in un turbine di esperienze che gli fanno incontrare Sonia – da cui non si separerà mai più – e che gli fanno mettere la testa a posto: dopo l’esordio con Giorgio Locatelli, passa al La Teca con lo chef Maro Torri, già sous-chef di Stefano Cavallini che ha conquistato la stella Michelin – la prima italiana a Londra; poi, dopo l’Harry’s Bar di Penati, lavora all’Oranger di Gordon Ramsay e al bistellato The Square,  tutte esperienze in cui ha l’opportunità di lavorare in tutte le partite spaziando dalla classicità alla cucina contemporanea. Nel 2003 il Gruppo A-Z Restaurant gli propone di guidare l’Edera da chef, un’esperienza breve ma importante per capire le responsabilità che il ruolo di guida comporta. Dopo 10 anni, nel 2004 si chiude l’importante capitolo londinese, e al ritorno in Italia Max e Sonia acquistano il fondo dell’attuale Satricvm, a Le Ferriere, Ma i tempi di realizzazione si prolungano più del previsto, e quindi eccoli ripartire alla volta dell’India, nel ristorante gourmet dell’hotel Kempinski di Mumbai dove resteranno per 4 anni, durante i quali Max riceve l’Alma Viva Award nel 2006, riconoscimento dato da Gualtiero Marchesi a dieci giovani chef italiani all’estero. Sceglie infine di misurarsi con un progetto ancora più ambizioso, che lo vede in veste di imprenditore ed executive chef, così nel 2010 decide di tornare alle sue origini e di intraprendere il progetto Satricvm a Le Ferriere, in provincia di Latina per far conoscere attraverso l’esperienza di fine dining l’Agro Pontino.

Giuseppe Amato – World Best Pastry Chef 2021-2022 Les Grandes Tables Du Monde

Nato a Taormina nel 1981, Giuseppe Amato ha scoperto fin da bambino la sua vocazione per la pasticceria e per molti anni ha perfezionato il suo talento con la ricerca e il lavoro in Italia e all’estero. I suoi dolci trasmettono le sue esperienze, la sua insaziabile curiosità di provare nuovi ingredienti e tecniche, e il suo legame con la Sicilia e i suoi tesori gastronomici. Nel 2004 chiede di poter fare uno stage di sei mesi presso il ristorante di Heinz Beck “La Pergola” di Roma. I sei mesi sono diventati 19 anni, per molti dei quali Amato è stato, fino al 27/06/2023, il responsabile della pasticceria del locale tristellato. Nel 2016 insieme ad altri dieci pasticceri professionisti di alta ristorazione ha dato vita a PASS 121, un collettivo di cucina dolce. Dal 2017 è membro dell’AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), del cui direttivo fa parte dal 2021. Nel 2018 riceve il premio “Domori l’Espresso” – I ristoranti d’Italia – Le Guide de L’Espresso assegnato alla Pergola come migliore pasticceria dell’anno. Nel 2019 riceve il riconoscimento come miglior Pastry Chef d’Italia per il SANTA ROSA PASTRY CUP. Nel 2020-2021-2022-2023 tra i 10 migliori Pastry Chef d’Italia per la guida Pasticceri e Pasticcerie del “GAMBERO ROSSO”. È autore, con Lucilla Cremoni, di Rigore creativo. La pasticceria da ristorazione contemporanea (Chiriotti Editori, 2020), un lavoro seminale e pionieristico sull’argomento. Nel 2021 diventa Direttore dell’Academy MAG Master Academy Antonino Galvagno di Palermo e della scuola A TAVOLA CON LO CHEF DI Roma. Nel 2021 giudice alla Coupe du monde de la patisserie sezione Pastry Chef. La sua fittissima agenda non gli impedisce di essere molto attivo anche nel campo della formazione, con particolare attenzione alle giovani generazioni: da molti anni insegna e attualmente dirige una scuola di alta formazione a Palermo MAG (Master Academy Antonino Galvagno). Il 22 Novembre 2021 gli assegnano il premio come MIGLIOR PASTICCERE DA RISTORAZIONE AL MONDO da LES GRANDES TABLES DU MONDE. Il 3 Dicembre 2022 gli assegnano il premio TELAMONE ad Agrigento (PASTRY CHEF DI FAMA INTERNAZIONALE). Il 3 Marzo del 2024 gli viene affidato il ruolo di Direttore
Tecnico dell’ELENKA di MONDELLO, azienda leader per prodotti di pasticceria e Gelateria.

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