Un pioniere del lusso. Così il direttore Italia Sheila Filippi definisce Beachcomber, che negli anni ha saputo declinare questo concetto con sempre più sfaccettature: il valore del tempo, da dedicare a chi si ama e a se stessi, l’immersione nella cultura e nella vita locali, un universo gastronomico tutto da scoprire, senza dimenticare l’eccellenza del servizio. “A Mauritius – ci spiega Filippi – siamo stati antesignani con quello che definiamo the Palace of Mauritius, l’all suite Royal Palm Beachcomber Luxury. Una struttura di 69 suite, tutte fronte mare, sulla spiaggia più spettacolare di Grand Sable, sulla costa Nord-Ovest protetta dagli alisei”.
A partire da questo indirizzo, per poi ampliare lo sguardo a tutte le altre sette strutture di Mauritius, il gruppo ha declinato in modo molto chiaro la sua idea di lusso: “Ovviamente si parte dal servizio – spiega Filippi -: basti pensare che, al Royal Palm, il rapporto tra ospiti e personale è di 1:5, ma nelle nostre strutture non scendiamo mai sotto ai tre addetti per ogni cliente. Diventa perciò quasi lapalissiano dire che, per noi, il cliente non è un numero di stanza, bensì una persona. Questo è sempre stato il credo di Beachcomber”.
Tornando al personale, nel 99% dei casi è mauriziano: l’idea sociale di sostenibilità prende, dunque, forma nella policy del gruppo. “Siamo stati sempre in prima linea anche per lo sviluppo sociale – fa notare Filippi -, con progetti di formazione e di inserimento al lavoro, oltre che di sostegno all’imprenditoria femminile con il progetto Beautiful LocalHands”.
La sostenibilità, però, è anche e soprattutto di tipo ambientale. “Anche da questo punto di vista – sostiene Filippi – possiamo sostenere di essere stati dei pionieri nello sviluppo di una policy green con una chart con 52 impegni ambientali che hanno permesso ai nostri resort di ottenere il riconoscimento Earth Check Gold”