Una speranza, quella che la situazione in Medio Oriente si tranquillizzi rapidamente. È così che la Giordania ha iniziato il 2024, anno in cui si è perso l’80% degli arrivi dall’Italia. “Lo scorso anno abbiamo toccato quota 130mila visitatori”, spiega Marco Biazzetti, country manager Italia Jordan Tourism Board. “L’Italia è rimasta comunque il primo mercato fino a gennaio 2024, con i primi otto mesi dell’anno che hanno registrato un totale di 20mila turisti”.
La sfida per i prossimi mesi e per il 2025, anno in cui il fulcro della promozione sarà il Giubileo, è quella di comunicare che il Paese è sicuro. “Desideriamo creare consapevolezza di cosa sia veramente la Giordania, dove non ci sono mai state guerre di religione e dove la gente vive in pace”, sottolinea Biazzetti. Si rinnova, pertanto, l’impegno con i t.o. ma anche le collaborazioni sui social e online con lo scopo di tenere viva la destinazione. “Non vogliamo perdere il lavoro fatto in questi anni”, commenta Biazzetti. “Il turismo rappresenta il 25% del Pil giordano, è un settore strategico che però tende a collassare davanti a contesti bellici in Paesi di prossimità”.