“Si è parlato di overtourism spesso a sproposito: è necessario evitare di generalizzare il fenomeno, per non demonizzare in generale il mondo del turismo che rappresenta una risorsa essenziale per l’Italia”. Queste le parole con cui Francesco Zorgno, presidente di CleanBnB Spa, inquadra il fenomeno di cui si è tanto discusso quest’estate, sottolineando come, in realtà, si debba distinguere “ tra il turismo gestito male e quello gestito bene”.
I dati del Ministero del Turismo, aggiunge, parlano chiaro: nel solo mese di agosto è stato registrato un tasso di saturazione delle strutture ricettive prenotabili tramite le piattaforme online del 39%, collocando l’Italia al secondo posto tra i principali competitor del Mediterraneo. In questo scenario, gli affitti a breve termine restano la soluzione preferita sulle piattaforme come Airbnb e Booking.com.
“Tutti noi, operatori e viaggiatori, – spiega Zorgno – dobbiamo puntare a una vera sostenibilità che porti benefici reali e duraturi ai territori, creando valore per le comunità locali e per l’intera filiera”.
I dieci punti
A tale proposito CleanBnB ha identificato 10 regole per un turismo sostenibile, capace di valorizzare i territori. La prima è scegliere destinazioni meno conosciute, invece di concentrarsi solo sulle mete più famose e sovraffollate. Gli affitti brevi, soprattutto dopo l’emergenza pandemica, consentono ai viaggiatori di esplorare destinazioni lontane dai grandi centri, favorendo una distribuzione più equilibrata dei visitatori sul territorio.
Seconda buona norma è soggiornare in alloggi gestiti localmente, il che non solo garantisce un’esperienza immersiva nella realtà del territorio, ma contribuisce direttamente all’economia del posto. Occorre poi ridurre l’impatto ambientale del soggiorno, scegliendo alloggi che adottino pratiche eco-friendly, come la riduzione del consumo energetico e il rispetto delle regole di raccolta dei rifiuti. CleanBnB, ad esempio, incoraggia l’uso di tecnologie smart per il controllo dei consumi, contribuendo così a ridurre l’impatto dei soggiorni sulle risorse ambientali.
L’economia locale va aiutata
Quarto consiglio di CleanBnB è sostenere l’economia locale acquistando prodotti locali, mangiando nei ristoranti del posto e partecipando a esperienze offerte da operatori sul territorio. Gli operatori degli affitti brevi spesso prevedono guide e consigli sui migliori prodotti locali. Bisogna poi rispettare la cultura e le tradizioni locali e limitare gli spostamenti in auto, preferendo la mobilità green; uno degli aspetti più critici del turismo di massa è, infatti, l’aumento del traffico e dell’inquinamento. La scelta di alloggi situati in posizioni strategiche che facilitano l’accesso a piedi o con mezzi sostenibili contribuisce a ridurre la necessità di utilizzare l’auto.
Settimo consiglio è promuovere tra i viaggiatori la consapevolezza dei principi della sostenibilità. I gestori dovrebbero sempre fornire informazioni utili e consigli pratici ai propri ospiti su come ridurre l’impatto sull’ambiente e sulle comunità del proprio soggiorno.
Ottava buona norma è pianificare il viaggio fuori dai periodi di alta stagione per evitare gli affollamenti. Il turismo in appartamento, inoltre, favorisce esperienze di turismo lento, consentendo di scoprire le realtà locali a un ritmo più rilassato.
Infine praticare un turismo sostenibile significa anche contribuire attivamente alla conservazione e alla tutela del territorio. I gestori dovrebbero incoraggiare i propri ospiti a partecipare a iniziative locali di tutela ambientale, come pulizie di spiagge o parchi, o a fare donazioni a progetti di conservazione.
Nel primo semestre 2024 CleanBnB ha registrato un nuovo record di presenze in tutte le località gestite, con oltre 55mila soggiorni (+35% rispetto allo stesso periodo del 2023). Ad agosto la società ha superato le 2.870 unità gestite direttamente e in esclusiva.