Tecnologia, flotta ed esperienze, guardando al Net Zero. Queste le direttrici lungo cui si muove il percorso di crescita di Norwegian Cruise Line per gli anni a venire. Intervistato da TTG Italia il vice president & managing Kevin Bubolz spiega che in questi anni “la nostra strategia di innovazione si concentra su due aree chiave: progressi tecnologici e miglioramento dell’esperienza a bordo. Stiamo investendo risorse in entrambi, assicurandoci che ciascuno contribuisca a creare un’esperienza di vacanza fluida e indimenticabile”.
Una parte significativa degli investimenti “è attualmente rivolta all’app Norwegian Cruise Line, che è in fase di implementazione in tutta la nostra flotta. Questa app intuitiva semplifica il processo di pianificazione pre-crociera, consentendo agli ospiti di visualizzare i propri itinerari e gestire le proprie prenotazioni in un unico posto comodo”.
La nave al centro
Ma, ça va sans dire, questa strategia di sviluppo non può prescindere dalle fondamenta dell’intera offerta: la nave. “Investiamo costantemente nella nostra flotta, sia tramite nuove costruzioni che ristrutturazioni – precisa Bubolz -. Le nostre navi spesso presentano innovazioni all’avanguardia nel settore. Ad esempio, abbiamo recentemente ristrutturato la Norwegian Joy, aggiungendo una nuova Thermal Suite alla Mandara Spa, 24 nuove cabine con balcone e riprogettato le The Haven Premier Owner’s Suite, per migliorare l’esperienza degli ospiti”.
Del resto, ribadisce il manager, “sebbene la tecnologia svolga un ruolo fondamentale” innovare nel comparto “comporta anche il ripensamento delle offerte di prodotti, delle esperienze a bordo e dei modi in cui i clienti interagiscono con la compagnia di crociera”. Un approccio che, sottolinea, “copre l’intero percorso del cliente, dal processo di prenotazione ai sondaggi post-crociera, assicurando che le innovazioni influenzino ogni fase dell’esperienza in modo significativo”.
Verso la sostenibilità
Non manca l’impegno sul fronte della transizione ecologica, in linea con gli obiettivi Clia 2050. “Il nostro obiettivo è raggiungere il Net Zero in tutta la value chain. Ciò significa che non stiamo solo contabilizzando le emissioni generate attraverso la flotta, le isole e le strutture, ma anche quelle delle attività upstream correlate al carburate carburante e all’energia, comprese le emissioni well-to-wake”. Certo, come anche denunciato recentemente da Clia, resta un tema di infrastrutture da risolvere per agevolare le compagne nella transizione. “C’è ancora molto lavoro da fare per sviluppare la catena di approvvigionamento e le infrastrutture nei porti per facilitare l’uso di combustibili alternativi, come il metanolo verde – rimarca il manager -. Ma vediamo molta collaborazione tra i principali player del settore marittimo per sostenere questa iniziativa e promuovere tale sviluppo. Quindi, sono abbastanza fiducioso che saremo pronti in tutto il settore a operare con emissioni nette di gas serra pari a zero entro il 2050”.