‘Turismo e pace’. Questo il tema della Giornata mondiale del Turismo (World Tourism Day), ricorrenza istituita dall’UN Tourism che si celebra oggi in tutto il mondo.
Al centro di quest’edizione il ruolo del settore nella promozione e costruzione della pace tra i popoli. Un’industria fatta da persone per le persone, che, spiega UN Tourism, “può essere percepita come l’emblema del dialogo interculturale; permette di incontrare l’altro, conoscere culture diverse, ascoltare lingue straniere, gustare sapori esotici, creare legami con altri esseri umani e costruire tolleranza. In sostanza, è un’esperienza educativa e spirituale che amplia la mente”.
Celebrando la ricorrenza, il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, sottolinea in una nota che “occorre lavorare tutti insieme, pubblico e privato, per costruire un ecosistema turistico che favorisca il benessere collettivo, basato su valori di uguaglianza, accessibilità, inclusività ed etica. Per farlo, dobbiamo ribadire come il diritto al turismo abbia tanto una valenza attiva – nel garantire a ciascuno la possibilità di fruire delle meraviglie del nostro pianeta – quanto una carica passiva – nel riconoscere il diritto dei territori a valorizzare le proprie specifiche potenzialità turistiche. Il turismo – continua – può e deve essere un ponte verso un futuro di pace. Ogni viaggio è un’opportunità per apprendere, comprendere e rispettare le differenze, ma anche per trovare ciò che ci unisce. Insieme, possiamo rendere il turismo un motore di crescita reciproca e un fattore di armonia tra i popoli. Il domani del comparto è un turismo che non solo arricchisce le nostre economie, ma nutre anche le nostre anime e promuove la pace nel mondo”.