Il turismo è un motore fondamentale per la crescita economica del nostro Paese, ma per mantenere il sistema competitivo servono investimenti. Questo il pensiero di Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, che usa delle cifre a suffragare il suo ragionamento: “Nei primi sei mesi del 2024 – sottolinea – la spesa complessiva dei viaggiatori stranieri in Italia dovrebbe aver raggiunto quota 23,5 miliardi di euro, circa 2,6 miliardi in più dello stesso periodo del 2023. La conferma dell’importanza sistemica del turismo italiano, protagonista di un recupero eccezionale dopo il Covid. Per mantenere il sistema competitivo, però, servono investimenti”.
L’Italia, aggiunge, ha il più alto numero di strutture ricettive e di posti letto in Europa: 230mila esercizi e 5,2 milioni di posti letto, su un totale di 637mila esercizi e 29 milioni di posti letto nei Paesi Ue. “Un sistema di accoglienza variegato – aggiunge Messina – e con standard qualitativi apprezzati dalla domanda turistica: secondo le stime di Cst per Assoturismo Confesercenti, nei primi sei mesi del 2024 le presenze turistiche totali in Italia dovrebbero essere aumentate del 3%, con un balzo del 7,5% dei turisti stranieri”.
Il nodo del personale
Il recupero del nostro Paese dopo il Covid è stato, dunque, formidabile, anche se sussiste ancora il problema della carenza di manodopera che, spiega Messina, associata a una inadeguatezza di competenze frena la ripresa del settore.
“Bisogna dunque investire per mantenere il nostro sistema turistico competitivo, a partire dal fattore lavoro. Anche perché ci sono diverse sfide in arrivo, la prima delle quali è quella del Giubileo del 2025, che dovrebbe attrarre circa 30 milioni di turisti in Italia e a Roma, contribuendo a consolidare la leadership del nostro Paese per il turismo religioso”.