“Go get it” non è solo il nome della nuova campagna promozionale del brand alberghiero Ibis, ma la riaffermazione della “democraticizzazione del viaggio” nell’epoca del new luxury. In occasione del 50° anniversario dal lancio della catena sul mercato dell’ospitalità, il Gruppo Accor ha voluto rimettere al centro i valori della convenienza, dell’innovazione e dell’affidabilità sui quali è stato costruito il successo mondiale di Ibis: 2.600 hotel in 79 Paesi del mondo, per un bacino di quasi 300mila camere.
“Nel 2023 siamo riusciti a raggiungere 72 milioni di pernottamenti – ha dichiarato Karelle Lamouche, chief commercial officer Premium, Midscale & Economy brand at Accor – ma due sono le aree a più rapida crescita del nostro mercato: il Medioriente, dove a spingere in futuro sarà soprattutto l’Arabia Saudita, e l’Asia-Pacifico, con un +51% solo nei primi sei mesi 2024, cioé con un tasso di velocità doppio rispetto alla nostra media”.
Nonostante la riconferma dell’Europa e del Sudamerica come mercati di riferimento per Ibis, il brand asseconderà il trend di spostamento degli investimenti, puntando in particolare su Indonesia (49 hotel con pipeline a +20%) e Cina (340 hotel con pipeline a +24%), ma conferendo anche maggior peso alle indicazioni preferenziali provenienti dal mondo social (dove il 25% dei viaggiatori, e il 39% delle Gen Y/Z, dichiara di prenotare in base a quanto suggerito dal proprio scrolling, lasciandosi influenzare nel 44% dei casi dall’economicità del costo).