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Champagne e alta cucina: la guida agli abbinamenti di Comte de Montaigne per le feste

  • Redazione
  • 23 Dicembre 2025
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Questo articolo è stato scritto da Horeca News Italia. Clicca qui per leggere l'articolo originale

VINI E SPUMANTE – Durante le festività natalizie, lo Champagne può trasformarsi da semplice accompagnamento del brindisi a elemento centrale di un percorso gastronomico completo. La Maison de Champagne de Prestige dell’Aube, Comte de Montaigne, presenta una selezione di abbinamenti studiati per valorizzare le preparazioni più raffinate del periodo, pensati per chi desidera sorprendere ospiti e commensali con scelte di carattere.

La proposta si articola attorno a quattro espressioni distintive: il Brut Nature, caratterizzato da estrema secchezza e freschezza incisiva, ideale per esaltare la purezza delle preparazioni marine; l’Extra Brut Chardonnay, dalla tensione e mineralità marcate, perfetto per primi piatti elaborati e bilanciati; la Cuvée Spéciale a base Pinot Noir, strutturata e adatta a carni importanti e preparazioni a lunga cottura; infine il Rosé, dalla vinosità pronunciata, capace di chiudere il pasto accompagnando dessert moderni basati su frutti di bosco e note agrumate.

Si tratta di un percorso che risponde alle esigenze di chi ricerca armonia tra calice e piatto. Ogni portata si collega inoltre a differenti momenti conviviali: dal pranzo di lavoro che richiede impatto senza eccedere, alla cena formale dove ogni particolare assume rilevanza, passando per l’intimità dei piatti tradizionali reinterpretati, fino al momento più rilassato che segue il pasto, quando la celebrazione si fa più spontanea.

Aperitivi e antipasti: l’incontro con il mare

Brut Nature Grande Réserve (100% Pinot Noir)

Per le ostriche, la combinazione risulta impeccabile: la sapidità iodica trova contrappunto nell’acidità e nell’assenza di dosaggio del Brut Nature, che esalta una mineralità dai toni gessosi lasciando il palato pulito, predisposto alla degustazione successiva.

Con carpaccio di branzino o ricciola, la magrezza del pesce crudo mantiene il ruolo centrale: l’acidità bilancia l’olio e si accorda perfettamente con marinature agli agrumi, regalando un sorso teso e brillante.

Durante cene di lavoro, questo Champagne rappresenta la scelta vincente quando serve un aperitivo autorevole e veloce, capace di impressionare con sobrietà e di accompagnare conversazioni e brindisi senza appesantire.

Primi piatti: eleganza e precisione

Blanc de Blancs Extra Brut Grande Réserve (100% Chardonny)

Linguine o paccheri all’astice preparati con guazzetto delicato di pomodorino del Piennolo e basilico fresco richiedono un equilibrio particolare: la dolcezza del crostaceo viene compensata dalla vivacità e dalle sfumature agrumate; il dosaggio contenuto del vino mantiene la tensione necessaria a contrastare la ricchezza del condimento e il grasso dell’olio extravergine, mentre pomodorino e basilico creano un dialogo con le note floreali e minerali.

Per un risotto mantecato all’olio EVO con bottarga di muggine e lime, la cremosità viene “alleggerita” dall’acidità, la sapidità intensa trova sostegno nella tensione dell’Extra Brut, e si stabilisce un ponte aromatico diretto con il lime.

Nelle cene formali, dove la mise en place risulta impeccabile, questa etichetta rappresenta la scelta ottimale per stupire con precisione ed eleganza.

Secondi: struttura e complessità

Cuvée Spéciale Brut (100% Pinot Noir)

Faraona ripiena o cappone ripieno preparati con castagne e prugne secche trovano nel Pinot Noir un partner ideale: le sfumature di frutta secca e matura si intrecciano con il ripieno aromatico e lievemente dolce; corpo e tannino accompagnano la carne più ricca e strutturata, mentre le note tostate valorizzano la pelle croccante.

Con brasato al Barolo servito con polenta o purè di patate tartufato, la leggera morbidezza del dosaggio armonizza sugo e sapidità; emergono sentori di crosta di pane, spezie e una sensazione finemente boscosa derivante dal passaggio in barrique, perfette con le note di cottura e riduzione.

Durante le cene in famiglia, quando la cucina si basa su tempi lunghi e profumi avvolgenti, serve un calice come questo, capace di sostenere la portata centrale senza perdere slancio.

Il classico di Capodanno

Cuvée Spéciale Brut (100% Pinot Noir)

Il cotechino con lenticchie rappresenta un classico irrinunciabile: la freschezza del Pinot Noir contrasta la ricchezza grassa della preparazione, mentre note tostate e speziate si legano agli aromi del piatto.

Si tratta del momento conviviale dopo il countdown: diretto, genuino, perfetto da condividere tra amici con un calice memorabile.

Il finale dolce: sorpresa e carattere

Rosé Grande Réserve Brut (100% Pinot Noir)

Per un “Lampone sotto la neve” – meringata croccante e bavarese al limone con cuore di lamponi – servono struttura e vinosità per reggere la dolcezza della meringa; la freschezza alleggerisce la bavarese, mentre l’acidità del lampone si allinea al profilo di frutto rosso, creando una concordanza aromatica nitida.

Un tiramisù rivisitato con ciliegie sotto spirito e amaretto (senza cacao) richiede la vinosità e l’intensità del Rosé per sostenere la struttura del dessert; ciliegia e amaretto dialogano con un profilo fruttato e leggermente speziato.

Nelle cene tra amici, questo rappresenta il finale da salotto: un dolce “da conversazione”, accompagnato da uno Champagne che chiude la serata in modo sorprendente, evitando la prevedibilità.

Leggi l’articolo anche su CanaleVino.it

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