
BAR & WINE – Un importante compleanno si celebra con i calici alzati: Napoli compie 2500 anni dalla sua fondazione. Dalla collaborazione tra ScottoJonno, Associazione Italiana Sommelier Campania e Cantine Federiciane nasce “Parthenope Silenziosa“, il cocktail tributo dedicato a questo straordinario anniversario, presentato con uno spirito di celebrazione che unisce storia, territorio e innovazione.
Gli spazi suggestivi di ScottoJonno, situati nella storica Galleria Principe di Napoli, ospiteranno la presentazione ufficiale dell’iniziativa oggi 19 dicembre alle ore 18:00.
La narrazione liquida del bartender Mirko Lamagna
“Parthenope Silenziosa” rappresenta una vera e propria narrazione liquida ideata dal bartender gourmet Mirko Lamagna. Il cocktail ripercorre la leggenda della sirena che, lasciandosi morire sulle coste campane, diede origine alla città partenopea.

Nei dettagli della ricetta, l’elemento cruciale del territorio emerge con forza: la Falanghina spumantizzata dei Campi Flegrei è infatti il cuore del drink accompagnato dalla freschezza del cetriolo a cui si unisce l’aroma vellutato dello sherry fino, simbolo del mare che accolse il corpo della sirena. Le note agrumate e la mineralità vulcanica del vino creano un legame indissolubile; la fusione con la leggenda unisce la terra ardente dei Campi Flegrei e le onde del Golfo in un unico racconto sensoriale.
Il Flegreo: cuore pulsante della creazione
Il Flegreo di Cantine Federiciane rappresenta l’anima territoriale del cocktail. Tommaso Luongo, Presidente di AIS Campania, spiega le motivazioni di questa scelta: «Per celebrare un compleanno così imponente come i 2500 anni di Napoli, la scelta non poteva che ricadere su un vino che racconta la resilienza e l’identità del nostro territorio. Abbiamo voluto utilizzare uve provenienti dalle “vigne metropolitane” di Napoli, seconda città in Europa per ettari vitati. Queste viti, che affondano le radici in un suolo vulcanico unico al mondo, sono testimoni viventi della storia della nostra città.»

ScottoJonno: una promessa d’amore a Napoli
Secondo quanto dichiarato da Luca Iannuzzi, patron di ScottoJonno, l’iniziativa porta con sé un significato profondo: «ScottoJonno è nato come una promessa, una vera e propria dedica d’amore a Napoli. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di restituire alla città non solo uno spazio architettonico recuperato, ma un luogo dove la memoria potesse dialogare con il futuro. “Parthenope Silenziosa” è un’allegoria a quello che siamo soliti fare: come la sirena ha dato vita alla città col suo sacrificio silenzioso, noi cerchiamo ogni giorno di donare bellezza e cultura attraverso la convivialità. Questo brindisi è per Napoli, per la sua storia millenaria e per la sua eterna capacità di rinascere.»

Il progetto visionario di Luca Iannuzzi si colloca nel cuore della Galleria Principe di Napoli. ScottoJonno unisce storia, architettura liberty e cultura contemporanea in uno spazio che supera il concetto tradizionale di locale. È anche una biblioteca diffusa gratuita con oltre 1.800 volumi, un café chantant moderno e un ristorante, Sustanza, che esplora le radici del Mediterraneo.
Gli spazi della storica Tesoreria Comunale del Banco di Napoli sono stati recuperati e trasformati in un salotto culturale accessibile a tutti, dove la memoria dialoga costantemente con il futuro, restituendo alla città non solo uno spazio architettonico ma un luogo di bellezza e cultura attraverso la convivialità.

Il protagonista: Flegreo di Cantine Federiciane
Il vino protagonista del cocktail è uno Spumante Brut di Falanghina dei Campi Flegrei, prodotto da Cantine Federiciane. Si tratta dell’espressione pura del territorio vulcanico: presenta un colore giallo paglierino e un perlage fine e persistente.
I profumi delicati di frutta, agrumi e fiori bianchi caratterizzano il bouquet aromatico. Al palato, secondo quanto emerge dalle caratteristiche organolettiche, restituisce la tipica mineralità flegrea, rendendolo l’alleato perfetto per raccontare la natura vulcanica di Parthenope e celebrare l’anniversario della città attraverso il linguaggio del territorio e della sua tradizione enologica.
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