

CRONACA PER L’IMPRESA – L’Assemblea dei Soci del Gruppo Cavit ha dato il via libera al bilancio 2024/2025, chiuso al 31 maggio, che registra un fatturato consolidato di 242,8 milioni di euro e un patrimonio netto superiore a 123 milioni di euro. L’esercizio segna la conclusione dell’operazione di dismissione di Casa Girelli SpA e una remunerazione soddisfacente per i soci conferenti, in un contesto di mercato caratterizzato da incertezze geopolitiche e rallentamento dei consumi.
Il bilancio comprende la capogruppo Cavit Sc e le società controllate Cesarini Sforza SpA (100%), GLV Srl (80%) e Kessler Sekt & Co KG (50,10%). La flessione del fatturato del 4,1% rispetto all’anno precedente è interamente riconducibile all’uscita di Casa Girelli dal perimetro di consolidamento. Confrontando i dati con l’esercizio 2019/2020, emerge una crescita media annua del 3%, a testimonianza dello sviluppo organico del Gruppo al netto delle operazioni straordinarie.
L’anno fiscale ha visto la chiusura definitiva delle attività di Casa Girelli SpA, azienda specializzata nel business delle private label per l’export ed entrata nel Gruppo nel 2019. Dopo la fusione per incorporazione, il processo si è concluso con la cessione del compendio industriale, garantendo la salvaguardia totale dell’occupazione attraverso l’assorbimento del personale e senza impatti sul patrimonio. Questo riassetto strategico libera il Gruppo dalle attività a bassa marginalità, permettendo di concentrare le risorse sul core business.
“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti in questo bilancio, che ha permesso al nostro Consorzio di generare un buon reddito e una remunerazione soddisfacente per i nostri Soci, nonostante le difficoltà strutturali del mercato globale”, ha dichiarato Lorenzo Libera, Presidente del Gruppo Cavit. “La coesione del nostro modello cooperativo si conferma l’asset più prezioso: undici cantine cooperative unite da valori condivisi e dall’obiettivo comune di tutelare il reddito di oltre 5.250 soci viticoltori. Il rafforzamento patrimoniale oltre i 123 milioni di euro dimostra che stiamo costruendo solidità e capacità di investimento per la costruzione di ulteriore valore per le generazioni future”.
Il patrimonio netto consolidato supera i 123 milioni di euro, confermando un andamento di crescita costante che rafforza la struttura finanziaria del Gruppo. Questa solidità rappresenta una garanzia per sostenere gli investimenti strategici e affrontare le sfide future.
L’export continua a generare il 75% del fatturato consolidato, confermando la forte vocazione internazionale del Gruppo. La presenza su tutti i principali mercati globali – Nord America, Europa, Asia, Medio Oriente e Africa – con strategie e portafoglio adattati alle specificità locali, dimostra l’efficacia della diversificazione geografica come elemento di resilienza.
Cavit si conferma primo operatore italiano nel mercato nordamericano, dove gli Stati Uniti rappresentano lo sbocco commerciale principale. Il Gruppo mantiene la leadership nel segmento Pinot Grigio nonostante le complessità legate ai dazi, affrontate con strategie flessibili di prezzo e investimenti promozionali in collaborazione con importatori e distributori.
In Europa, Germania e Olanda rappresentano i mercati più rilevanti. La Germania mostra segnali di ripresa nella grande distribuzione, mentre in Olanda si registra una crescita moderata ma continua. Il Regno Unito mantiene performance positive nel canale Horeca.
Nei mercati asiatici emergono opportunità interessanti per la spumantistica: Corea del Sud e Giappone mostrano crescente apprezzamento per i Metodo Classico Trentodoc, mentre in Cina, nonostante la contrazione generale dei consumi, sono state avviate partnership promettenti con due compagnie aeree nazionali per la presenza dei vini Cavit a bordo.
Nel mercato italiano, il Gruppo registra risultati positivi trainati dalla grande distribuzione, dove le linee strategiche – in particolare Mastri Vernacoli – consolidano la propria performance, confermando l’efficacia di un posizionamento basato sulla qualità accessibile. Nel canale Horeca il presidio qualitativo è garantito attraverso le linee premium Trentini e Bottega Vinai.
La spumantistica si conferma asset strategico in espansione, con tutte le cantine del segmento in crescita: Altemasi, Cesarini Sforza e Kessler Sekt registrano risultati positivi. Ad Altemasi, marchio di eccellenza nel Trentodoc, è dedicato un importante piano di investimenti con l’avvio dei lavori per l’ampliamento della cantina. L’intervento prevede l’incremento della capacità produttiva e di stoccaggio, ottimizzando efficienza logistica ed energetica. Il completamento è previsto nel biennio 2028-2029.
Sul fronte del portfolio prodotti, l’introduzione di Cum Vineis Sclavis Trentino Doc Schiava nella linea Trentini Premium risponde ai trend di consumo orientati verso vini più leggeri e immediati, valorizzando un vitigno autoctono della tradizione trentina. Sui mercati esteri, il Gruppo esplora le opportunità emergenti nel segmento low e zero alcohol, intercettando le preferenze salutistiche delle nuove generazioni.
L’innovazione agronomica si concretizza attraverso lo sviluppo della piattaforma tecnologica PICA, strumento digitale che supporta quotidianamente gli attori della filiera nella pianificazione e gestione delle operazioni in vigneto. Le collaborazioni con Fondazione Edmund Mach e Fondazione Bruno Kessler hanno portato allo sviluppo di progetti all’avanguardia, come sistemi di intelligenza artificiale per il monitoraggio automatico degli insetti infestanti, utilizzo di droni per la valutazione dei danni da eventi climatici estremi e studi sull’ecosistema del vigneto per incrementare la biodiversità.
Il team agronomico Cavit fornisce assistenza tecnica costante in tutte le fasi della filiera, dalla vocazionalità dei terreni alla protezione dei vigneti. Questo supporto, in linea con l’adesione al Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata (SQNPI), conferma l’impegno verso pratiche agronomiche sostenibili e la riduzione dell’impatto ambientale lungo l’intera catena del valore.
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