Sono diventato un uomo che ha bisogno di tre browser per capire dove si trova, cosa deve fare e, a volte, anche chi diavolo è. Chrome a sinistra per cercare risposte, Comet al centro per anticiparle, Atlas a destra per inventarsele di sana pianta. Il Santo Graal della conoscenza spezzettato in tre tab e un’interfaccia dark mode.
Che avrebbe detto il me diciassettenne, quello che leggeva Rimbaud nella traduzione sbagliata e beveva assenzio comprato al mercato di Via Sannio, convinto che bastasse una sinapsi in fiamme per cambiare il mondo? Probabilmente mi sputerebbe addosso. E avrebbe pure ragione.
E invece eccomi qui, aggiornando tre browser mentre guardo dalla finestra un gruppo di operai tagliare la siepe nel mio giardino (sembrano tutti molto più felici di me), e io, come un Bukowski invecchiato male e passato al digital marketing, mi domando che c*zzo sto facendo con la mia vita.
Non cerco più la verità, ma il modo più veloce per simularla. Ho tre browser aperti non per approfondire, ma per confrontare versioni diverse della stessa bugia.
Ricordate le Browser Wars degli anni Novanta? Quelle erano risse da bar.
Questa è la vera Guerra Fredda.
È questa la Singolarità? Forse.
Non un’AI che prende coscienza, ma un uomo che perde la propria.
Alla prossima settimana, un saluto da Simone.
Simone Puorto