INDAGINI E RICERCHE – Con l’inizio di settembre arrivano anche i primi bilanci della stagione delle vacanze estive italiane, con numeri che testimoniano una grande vitalità del settore turistico nazionale.
Secondo l’analisi condotta da Coldiretti/Ixè, sono stati 38 milioni i cittadini che hanno scelto di concedersi almeno una giornata di riposo tra località marine, collinari e montane, generando un giro d’affari che ha raggiunto la cifra di 24,6 miliardi di euro.
Budget vacanziero: dalla parsimonia al lusso
L’esame delle spese sostenute dai vacanzieri italiani rivela un panorama variegato, con un investimento medio individuale di 648 euro. Tuttavia, le scelte economiche mostrano comportamenti molto diversificati: il 33% dei turisti ha optato per una strategia di contenimento, mantenendo i propri esborsi sotto la soglia dei 500 euro. La fascia più numerosa, rappresentata dal 47% dei viaggiatori, ha invece destinato alle proprie ferie un budget compreso tra 500 e 1.000 euro. Una minoranza non ha esitato a investire tra 1.000 e 2.000 euro per le proprie vacanze, mentre appena il 3% degli italiani ha superato quest’ultima cifra, concedendosi vacanze di lusso.
La tendenza verso soggiorni più contenuti
L’analisi temporale delle vacanze italiane rivela una significativa trasformazione nelle abitudini di viaggio. La maggioranza relativa dei turisti, precisamente il 34% del campione, ha privilegiato escapade di breve durata, optando per permanenze che oscillano tra i quattro giorni e la settimana completa. Un quarto dei vacanzieri (25%) ha invece mantenuto la tradizione di ferie più prolungate, scegliendo periodi che spaziano da una a due settimane. Particolarmente significativa risulta la quota del 13% di italiani che ha limitato le proprie vacanze a un massimo di tre giorni. Il risultato complessivo fotografa una durata media delle ferie pari a 9,7 giorni, registrando un calo di ben due giornate rispetto al decennio precedente.
La gastronomia conquista il primato delle spese
Una delle tendenze più marcate dell’estate 2025 riguarda la centralità assunta dall’esperienza culinaria durante le vacanze. Il cibo si è affermato come protagonista assoluto delle ferie italiane, tanto da assorbire un terzo dell’intero budget turistico e superare addirittura le spese destinate all’ospitalità. Questo fenomeno riflette una ricerca sempre più marcata di momenti di socialità e piacere che ha trasformato il turismo enogastronomico in una delle principali leve di sviluppo per i territori di destinazione.
L’esplosione delle esperienze immersive
Il settore turistico del 2025 ha assistito a un’autentica rivoluzione nel modo di concepire le vacanze, con l’affermazione prepotente del turismo esperienziale. Questa nuova modalità di viaggiare ha conquistato quasi 4 italiani su 10, per la precisione il 39% dei vacanzieri, che hanno scelto di arricchire i propri soggiorni con attività coinvolgenti. Le proposte più apprezzate includono degustazioni specializzate, escursioni guidate presso cantine, frantoi, caseifici e birrifici artigianali, oltre alla partecipazione a corsi di cucina che permettono di apprendere le tecniche della tradizione locale.
Il successo delle strutture agricole ricettive
Il panorama dell’ospitalità italiana del 2025 ha visto confermare il ruolo strategico degli agriturismi, che con le loro oltre 26mila strutture distribuite su tutto il territorio nazionale continuano a rappresentare un’eccellenza del settore. Anche per quest’annata, queste realtà hanno conseguito performance di grande rilievo, consolidando la propria posizione di riferimento per tutti quei viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche, valorizzazione dei prodotti del territorio e immersione nella natura.
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