“Se luglio e agosto restano ancora i mesi preferiti dagli italiani per andare in vacanza, stiamo assistendo sempre più a una distribuzione delle ferie anche a giugno e settembre”. A evidenziare la crescita di questo fenomeno relativamente recente per il turismo italiano è la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli. Un trend dovuto, spiega, a una maggiore flessibilità del lavoro e “alla volontà di evitare il sovraffollamento e i costi più elevati delle destinazioni turistiche nei periodi clou”.
L’osservatorio di Federturismo rileva che “le prenotazioni registrate dai nostri tour operator evidenziano, per la stagione, una crescita media dei ricavi del 5%, confermando anche quest’anno il successo delle prenotazioni anticipate che consentono un risparmio sulla spesa”.
In base ai dati il 37% dei nostri connazionali, il 5% in più rispetto al 2024, prenota con un anticipo compreso fra i 2 e i 4 mesi e un 19% fra i 4 e i 6 mesi e, se possibile, fuori dalle rotte turistiche troppo affollate.
Le destinazioni
Domina incontrastato il mare, con una preferenza per Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria, ma cresce anche la passione per la vacanza in quota, che registra un +2,2% di pernottamenti con il Trentino Alto Adige regione di punta, pronta ad accogliere circa 4 turisti su 10 tra quelli che scelgono la montagna.
Se oltreconfine ai primi posti tra le scelte degli italiani spiccano Grecia, Spagna e Nord Europa, sul lungo raggio Federturismo segnala l’exploit del Giappone e la crescita del Nord e East Africa.
Per quanto riguarda, invece, l’incoming si prevede un aumento di 1,5 punti percentuali degli arrivi dall’estero, con Roma, Milano, Firenze e Venezia al vertice delle preferenze, con un’occupazione camere dell’80% in prevalenza da parte di francesi, britannici, tedeschi e americani.
I big spender internazionali, invece, rimangono anche quest’anno i più assidui frequentatori di Capri, Ischia, Taormina e Porto Cervo.
