

ATTUALITÀ – Il settore della ristorazione ha perso Francesca Marcantognini Sacchi, pizzaiola di 26 anni specializzata nella pizza romana. La giovane imprenditrice, secondo quanto riportato da diverse testate tra cui il Corriere della Sera, è stata trovata priva di vita il 24 maggio in un hotel nella zona di Valleranello, a Roma. Ci uniamo al cordoglio della famiglia e di quanti conoscevano Francesca per questa tragica perdita.
Francesca Marcantognini Sacchi: una vita di passione e ricerca
Il viaggio di Francesca nel mondo della panificazione è iniziato in modo del tutto inaspettato durante una vacanza in Trentino, quando si imbatté in un piccolo manuale sul pane che accese la sua passione per l’arte bianca. Da quella scoperta fortuita nacque un interesse che la portò a sperimentare in casa, studiare da autodidatta e poi perfezionarsi attraverso corsi specializzati presso Cast Alimenti, sotto la guida di maestri come Bonci.
La sua avventura imprenditoriale prese forma concreta nel 2022 con l’apertura di “Tema” nel quartiere di Porta Venezia a Milano. Il locale ottenne rapidamente riconoscimenti sia dal pubblico che dalla critica specializzata, riuscendo in breve tempo a posizionarsi tra le pizzerie più apprezzate del panorama nazionale.
Il ritorno alle origini
La decisione più coraggiosa arrivò quando Francesca scelse di lasciare Milano per tornare nel Lazio, aprendo nel luglio 2024 la nuova sede di “Tema – Roma in una pizza” ad Aprilia, in via Crollalanza. Una scelta controcorrente rispetto ai flussi migratori che vedono i giovani talenti spostarsi verso le grandi metropoli, ma che rappresentava per lei un investimento emotivo e professionale nella sua terra d’origine.
L’innovazione nella tradizione
Francesca si era distinta come la prima donna specializzata nella preparazione della pizza romana al mattarello, portando avanti una tradizione culinaria attraverso una prospettiva femminile ancora poco rappresentata nel settore. La sua filosofia culinaria puntava a valorizzare il territorio dell’Agro Pontino attraverso ingredienti locali e tecniche tradizionali reinterpretate con creatività.
“Si mangiano delle pizze sottili e croccanti che non hanno nulla a che vedere con la pizza romana“, aveva spiegato durante un’intervista, “che è un prodotto davvero particolare, non necessariamente fine e croccante come si pensa ma a modo suo“. Questa visione la guidava nella creazione di prodotti che raccontassero l’autenticità del territorio laziale.
Un’imprenditrice in crescita
L’attività di Francesca mostrava chiari segni di espansione. La pizzeria aveva guadagnato un posto nelle guide specializzate come “pizzerie eccellenti 2023” e il volume di lavoro era cresciuto al punto che nelle settimane precedenti alla sua scomparsa aveva pubblicato annunci per assumere un nuovo pizzaiolo.
Parallelamente all’attività imprenditoriale, aveva sviluppato una carriera come formatrice presso la Food Genius Academy e collaborava come Brand Ambassador con il mulino Bongiovanni. La sua presenza sui social media era costante, condividendo contenuti formativi e la sua visione dell’innovazione gastronomica.
Le battaglie personali
Francesca aveva sempre mostrato trasparenza riguardo alle sue difficoltà personali. In un post del 2021 riportato da roma.corriere.it, aveva scritto: “Riguardando le Olimpiadi ripenso a quanto tempo mi abbiano tolto la depressione e l’ansia, quanta competitività, quante occasioni nello sport. L’unica cosa di cui posso essere veramente fiera, è di esserne uscita, di aver cominciato a stare bene senza supporti! Perché oggi è esattamente un anno senza terapie antidepressive e senza farmaci!”
La vulnerabilità nel successo
La tragica scomparsa di Francesca, a prescindere dalle sue cause, ci offre l’occasione per riflettere su una realtà spesso sottovalutata: l’ansia e la depressione possono colpire chiunque, indipendentemente dall’età o dal successo professionale. Il mondo della ristorazione presenta sfide particolarmente intense, con responsabilità costanti, orari duri e pressioni economiche che possono amplificare fragilità preesistenti.
Secondo le prime ricostruzioni riportate da testate nazionali, tra cui il Corriere, la giovane avrebbe volontariamente assunto una combinazione di farmaci che si è rivelata fatale, un gesto che lascia increduli tutti coloro che avevano seguito la sua carriera in ascesa.
Un appello per il futuro
La perdita di Francesca Marcantognini Sacchi rappresenta non solo la scomparsa di un talento precoce, ma anche un monito per tutto il settore dell’ospitalità. È fondamentale che si sviluppino reti di supporto più efficaci, in particolare per chi opera in un ambiente lavorativo così esigente.
Solo attraverso una maggiore sensibilità verso la salute mentale e il benessere dei professionisti del settore potremo sperare di prevenire simili tragedie e proteggere i giovani talenti che rappresentano il futuro.
Chiedere aiuto
Per coloro che attraversano un momento difficile e necessitano di un supporto, esistono molte associazioni dedicate che offrono ascolto e aiuto. Tra queste segnaliamo Telefono Amico Italia, raggiungibile al numero gratuito 02 2327 2327 dalle 9 alle 24 tutti i giorni e via Whatsapp dalle 18 alle 21 al numero 324 011 72 52.
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