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Acque minerali. Altroconsumo trova Tfa in 18 marche su 21, Mineracqua contesta i criteri

  • Automatic
  • 23 Maggio 2025
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Questo articolo è stato scritto da Horeca News Italia. Clicca qui per leggere l'articolo originale

SALUTE – Un recente test condotto da Altroconsumo su 21 marche di acqua minerale naturale commercializzate in Italia ha rilevato la presenza di Tfa (acido trifluoroacetico), un inquinante appartenente alla famiglia dei Pfas, nella maggior parte dei campioni analizzati. L’indagine ha portato a sei bocciature per elevate quantità di questa sostanza, scatenando un dibattito tecnico-scientifico con Mineracqua, l’associazione delle aziende produttrici di acque minerali.

I risultati del test Altroconsumo

Secondo l’analisi dell’associazione dei consumatori, solo tre acque sono risultate esenti da contaminazione da Tfa: Blues Sant’Antonio (Eurospin), che si è aggiudicata il titolo di Migliore del Test e Miglior Acquisto, Conad Valpura (anch’essa Miglior Acquisto) e San Benedetto Eco Green Benedicta. L’acqua Blues Sant’Antonio risulta anche la più conveniente economicamente, con un prezzo di 0,17 euro al litro, pari a quello di Conad Valpura.

Sei prodotti hanno ricevuto un giudizio complessivo insufficiente: Panna, Esselunga Ulmeta, Maniva, Saguaro (Lidl) e Levissima, quest’ultima penalizzata anche per un’elevata quantità di arsenico. Insufficiente anche l’acqua Fiuggi, bocciata per l’impatto ambientale dell’imballaggio e per eccesso di arsenico. Nonostante la presenza di Tfa nella maggior parte dei campioni, 11 bottiglie su 21 hanno comunque ottenuto un giudizio complessivo buono, considerando fattori come composizione chimica, presenza di altri contaminanti, imballaggio ed etichettatura.

Altroconsumo ha utilizzato come parametro di riferimento il limite massimo di Pfas totali previsto dalla nuova normativa sull’acqua potabile per valutare i livelli di Tfa riscontrati. L’associazione dei consumatori sottolinea che, sebbene i dati sulla pericolosità del Tfa per la salute siano ancora limitati, si ipotizza che possa avere effetti simili ad altri Pfas su fegato e salute riproduttiva. L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) sta attualmente rivedendo la valutazione di questa sostanza e una nuova opinione scientifica è attesa per l’inizio del 2026.

La classifica redatta da Altroconsumo in base ai risultati dei test

La replica di Mineracqua: “Comunicazione allarmistica”

Mineracqua ha contestato duramente i criteri utilizzati da Altroconsumo, definendo la comunicazione “allarmistica e fuorviante per il consumatore”. L’associazione delle aziende produttrici evidenzia innanzitutto che la sicurezza delle acque minerali è garantita da una “limpida filiera dei controlli” che coinvolge ASL, ARPA, procedure HACCP aziendali, analisi universitarie annuali e frequenti campionamenti presso i punti vendita.

Riguardo ai livelli di Tfa, Mineracqua puntualizza che attualmente in Italia non è applicato alcun limite per questa sostanza nelle acque potabili. Una bozza di decreto propone il limite di 10 μg/L, ma non ha ancora trovato attuazione. “Pertanto, non esiste allo stato attuale alcun parametro ‘usato per garantire la sicurezza dell’acqua potabile'”, afferma l’associazione, definendo “eccessivo rispetto a cosa?” il termine utilizzato da Altroconsumo. Mineracqua sostiene che un’informazione trasparente avrebbe dovuto confrontare i risultati con le concentrazioni presenti nelle acque potabili, concludendo che l’eventuale presenza di Tfa nelle acque minerali è “comunque a livelli ben al di sotto di quelli riscontrati mediamente nelle acque potabili”.

Contestazioni sui metalli e i nitrati

Mineracqua contesta anche la definizione di “metalli pesanti” utilizzata da Altroconsumo per arsenico e alluminio, precisando che solo manganese e nichel appartengono effettivamente a questa categoria. L’associazione ricorda che per questi composti i limiti sono sempre stabiliti su criteri di sicurezza: il limite per l’arsenico è 10 μg/L sia per acque minerali che potabili, rendendo equivalenti dal punto di vista tossicologico acque con concentrazioni diverse ma entro i limiti. Viene inoltre sottolineato che il manganese è un elemento essenziale e che per l’alluminio non esistono limiti di sicurezza specifici né per acque minerali né potabili.

Riguardo ai nitrati, Mineracqua spiega che si tratta di “sali dell’acido nitrico” che costituiscono un nutriente vegetale essenziale, largamente presenti in natura e dotati di elevata solubilità in acqua. “I nitrati rappresentano la forma azotata più facilmente assorbibile da parte dell’apparato radicale dei vegetali” e sono quindi “un componente naturale” in frutta, verdura e cereali. L’associazione precisa che i nitrati sono presenti in tutte le acque e “non sono (salvo casi specifici) indicatori di inquinamento”, contestando nuovamente l’approccio comunicativo di Altroconsumo.

Le richieste normative

Altroconsumo conclude il proprio test chiedendo che venga “vietata la produzione e l’utilizzo di Pfas” e l’istituzione di “un limite UE per il Tfa basato sulle evidenze scientifiche più recenti” per tutelare la qualità dell’acqua nel lungo periodo. Attualmente nell’Unione Europea non esiste un limite legale per il Tfa nelle acque superficiali, sotterranee o potabili.

Il dibattito evidenzia la complessità della valutazione della sicurezza alimentare in assenza di parametri normativi definitivi e sottolinea l’importanza di una comunicazione scientificamente accurata al consumatore, in attesa delle nuove valutazioni dell’EFSA previste per il 2026.

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