Negli ultimi anni in Italia i ristoranti d’hotel stanno vivendo una vera e propria rinascita, aprendosi sempre più alla clientela esterna e diventando destinazioni culinarie indipendenti. Non sono più spazi riservati solo agli ospiti che pernottano nella struttura, ma offrono esperienze gastronomiche che attraggono una clientela locale e internazionale. Un cambiamento che rappresenta l’opportunità per gli albergatori di valorizzare la propria identità e far quadrare i conti, mentre per i clienti esterni è un invito a scoprire proposte gastronomiche raffinate in contesti unici.
Ha scelto di aprirsi alla città anche il ristorante Don Pasquale del Maalot di Roma, cinque stelle nei pressi di Fontana di Trevi, inaugurato da Shedir Collection circa tre anni fa. Ispirato ai giardini d’inverno, il locale è un bistrot elegante ma informale che prende il nome da una delle opere più celebri di Gaetano Donizetti. Un’insegna non casuale perché il palazzo ottocentesco che ospita l’hotel fu proprio la residenza del compositore italiano fra il 1828 e il 1837.
La cucina della nonna in chiave gourmet
Il menu – firmato dall’executive chef Domenico Boschi – è un omaggio alla tradizione con una rivisitazione in chiave moderna delle ricette romane. Piatti casalinghi, come i fagioli con le cotiche, serviti però in un contesto di lusso e con una grande attenzione alla presentazione del piatto e alla mise en place, in cui brillano le porcellane di Villeroy & Boch, le posate di Broggi 1818 e articoli del marchio belga Serax, distribuito sempre da Broggi.
I turisti che visitano la città possono pranzare velocemente senza rinunciare a un’ottima carbonara, mentre la sera il locale si trasforma proponendo un’esperienza fine dining a lume di candela, con un’attenzione anche alle esigenze di chi è vegano, vegetariano o intollerante al glutine.
L’interior design del Don Pasquale crea un’atmosfera dal lusso non convenzionale caratterizzata da tavoli in ceramica portoghese ricamata, colori tenui, in particolare verde e beige, pavimenti in parquet di rovere in una calda tonalità miele. Netto è il contrasto col colore verde particolarmente rilassante e il rosso dei rivestimenti lucidi e dei divani opachi. A dare un tocco di personalità al locale, i quadri di Stanley Gonczanski, regista e illustratore argentino che riprende dipinti famosi e li reinterpreta con elementi ironici e impertinenti.
In una nota aria di Donizetti è l’amore a rendere beata la protagonista. Al ristorante del Maalot di Roma, aperto alla città, in quella che fu la residenza del compositore, è l’abilità dello chef ad appagare il palato degli ospiti