INDAGINI E RICERCHE – Nel 2024, gli investimenti nel foodtech italiano hanno raggiunto i 115 milioni di euro, segnando una contrazione del 52% rispetto all’anno precedente. Se a prima vista i numeri sembrano scoraggianti, il report annuale dell’Osservatorio Investimenti Foodtech della società di consulenza TheFoodCons offre una visione più sfumata e invita a considerare vari fattori che meritano attenzione. Esplorando oltre i dati puri, emergono spunti e analisi che possono aprire a nuove riflessioni sul settore.
Nonostante una crescita moderata degli investimenti a livello nazionale quest’anno, il calo registrato potrebbe sembrare illogico a prima vista. Tuttavia, esaminando più da vicino l’ecosistema agrifood-tech italiano, la situazione acquista una logica. L’Italia sta attraversando una fase di “ricambio generazionale”, con molte delle aziende storiche che faticano e nuove realtà che emergono. In questa fase di transizione, è evidente che ci vorrà del tempo per recuperare il terreno perduto. Inoltre, la presunta bolla legata al debito e al vertical farming ha in parte influito sugli investimenti straordinari del 2023. Un segnale positivo, tuttavia, è rappresentato dal fatto che numerosi fondi internazionali continuano a investire nel nostro paese, confermando un interesse positivo per il mercato.
Analisi per entità: avanza l’early stage
E la conferma di quanto sopra esposto la si ha analizzando i dati per entità del round. Grazie al round C di xFarm, che ha concentrato un terzo degli investimenti, i series C sono aumentati del 34%, raggiungendo i 36 milioni contro i 26,9 del 2023. Le note dolenti sono date dal crollo dei round B che si sono fermati a 6,6, in calo del 79% e dal calo del 56% dei round A, 24 milioni contro i 55 del 2023. Il nuovo che avanza vede conferma nell’aumento di Seed (15,265m, +39%), Pre-Seed (5,5m +60%) e Crowdfunding (16,625m +14%).
Analisi per settore: agritech e cibi innovativi
Ignorando la già citata “bolla del vertical farming”, l’agritech ha avuto una crescita record del 282%, raggiungendo 51,27 milioni, quasi la metà (42,6%) degli investimenti totali. Buone notizie anche dal comparto dei cibi e ingredienti innovativi (13,28 m, +26%). Crescita record per il digital food con 11,29m, +155% anche se siamo lontani anni luce dai fasti pre e post-Covid. Crolla uno dei comparti principe degli anni scorsi, il restauran-tech, in calo del 78%, che si ferma a 7,66m. Stabile uno dei due nuovi settori analizzati dall’osservatorio, quello relativo alle tecnologie antispreco e all’economia circolare, i cui investimenti hanno raggiunto i 5,88m, -5%. L’altro nuovo settore analizzato, quello del pet-foodtech, ha visto investimenti per 1,28 milioni.
Geografia e parità di genere: si può fare meglio
Il report di quest’anno presenta inoltre due nuove analisi: distribuzione geografica e parità di genere, entrambi con dati che possono e devono venir migliorati. La prima certifica un ovvio sbilanciamento degli investimenti in Lombardia, che ha concentrato il 69% del totale, 76,243 milioni. Segue, ben staccato il Piemonte con 10,51m (9,2%), mentre l’Emilia Romagna si accomoda sul gradino più basso del podio di questa speciale classifica con 7,11m, il 6,2% del totale. Ai piedi del podio la prima regione del Sud, la Puglia, dove sono stati investiti 4,47 milioni, pari al 3,9%. Ancora più impietosa l’analisi per area, che vede il Nord comandare con il 94,1% degli investimenti totali.
Meritano certamente una riflessione anche i dati relativi alla parità di genere. Dei 67 deal totali, più di un quarto hanno riguardato startup con almeno un founder donna. Migliorabile il dato sugli importi, con 15 milioni investiti in startup a presenza femminile, il 13% del totale.
Sponsor di prestigio
Anche quest’anno l’iniziativa può contare su una nutrita lista di partner. Agli sponsor “storici” xFarm Technologies e IFarming, si sono aggiunti la prestigiosa Switzerland Global Enterprise, l’organizzazione svizzera per la promozione dell’export e del commercio, e la startup Vita Health. Come partner tecnologici, confermatissimi sia InnovUp che Over Ventures, mentre tra i media partner Virtuous Alliance e Beautifood Novel si sono aggiunti a Le Village Parma, e all’associazione Agrifood-Tech Italia.
“Meno 52% è un dato che certamente spaventa – afferma Antonio Iannone di TheFoodCons – ma che non deve demoralizzare, Una flessione era oltremodo attesa alla luce di quanto esposto, ma si intravedono comunque diversi lati positivi. In primis abbiamo una startup come xFarm Technologies che continua a macinare terreno a livello mondiale. Dopo anni di digital food poi, abbiamo finalmente un ecosistema che presenta diversi progetti con una fortissima componente tecnologica, in linea con gli standard internazionali e che sta iniziando ad attrarre diversi investitori esteri. Considerato anche il grandissimo supporto istituzionale agli investimenti, e la nascita di diversi fondi tematici, non è assolutamente utopistico pensare ad un agrifood-tech italiano che in cinque anni possa competere con superpotenze europee come Spagna e Francia. Con TheFoodCons continueremo a remare in tale direzione”.
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