Desta preoccupazione la revisione della Direttiva pacchetti. Il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) ha approvato la quarta proposta di concordato e ora la palla passa al Parlamento europeo, ma le associazioni italiane che rappresentano la distribuzione chiedono la riscrittura dell’art.12, che disciplina il recesso per circostanze eccezionali ed imprevedibili.
Per le associazioni di categoria il recesso per circostanze eccezionali ed imprevedibili sarebbe “declinato in forma troppo aperta a interpretazioni soggettive che potrebbero dare adito a contenziosi invece che eluderli”.
In una nota congiunta AIAV, AIDIT, Assoviaggi Confesercenti, FIAVET Confcommercio e MAAVI spiegano che “l’estensione del concetto di ‘circostanze straordinarie ed imprevedibili’, che legittima la cancellazione del pacchetto turistico senza penali, in mancanza del diritto di regresso nei confronti dei fornitori da parte delle agenzie di viaggi, sarà foriera di innumerevoli contestazioni e decodificazioni con ricadute negative a danno del turismo organizzato”.
Le richieste
Le associazioni auspicano perciò che il Parlamento Europeo adotti dei correttivi nell’interesse di tutte le parti coinvolte. “Crediamo che mai come in questo caso la linea tracciata dal nostro Ministro del Turismo di contemperare un bilanciamento degli interessi in campo era, e resta, l’unica soluzione ragionevole e praticabile”, scrivono, rimarcando che “essenziale è stata, durante il Covid, la norma italiana che consentiva all’organizzatore del pacchetto turistico di decidere tra voucher o rimborso pecuniario: una norma che ha salvato l’intero sistema turistico, dando prevalenza agli operatori, ma con l’obiettivo di salvaguardare i diritti dei consumatori che con la rigida applicazione della legge avrebbero rischiato di rimanere virtuali ed inattuati. Siamo i primi a volere un viaggiatore garantito e tutelato, è nel nostro interesse, ma questo non vuol dire che le nuove norme possano rendere insostenibili e irragionevoli gli obblighi di chi lavora nel turismo. Il nostro auspicio è che continui il dialogo anche in sede Parlamentare”.
La richiesta è che “lo strumento del voucher torni ad essere nella piena disponibilità degli operatori (agenzie di viaggi e t.o.), che dovrebbero avere la facoltà di scegliere se utilizzarlo come strumento di rimborso per i viaggiatori, in luogo del pagamento in denaro. Non solo, con riferimento invece al Fondo di Garanzia contro l’insolvenza e il fallimento, l’auspicio è quello di non renderlo uno strumento ancora più complicato ed oneroso per gli operatori. Il rischio – rimarcano le associazioni di categoria – è infatti quello che le compagnie assicurative facciano marcia indietro, ritirando dal mercato un’offerta che già oggi funziona con parecchi limiti, diminuendo ulteriormente le garanzie a favore dei viaggiatori, anziché incrementarle”.