Il nuovo balzello inserito nella Manovra non piace alle low cost. Aicalf, l’associazione che riunisce le principali compagnie aeree low fare presenti sul mercato italiano, ha inviato una lettera al ministro dei Trasporti Matteo Salvini esprimendo “profonde preoccupazioni in merito all’emendamento” e chiedendo di “eliminare questo ulteriore aggravio per il trasporto aereo”.
La misura incrementa di 50 centesimi per passeggero l’addizionale comunale per i diritti d’imbarco sui voli verso destinazioni extra europee, in partenza dagli aeroporti con un traffico annuo pari o superiore a 10 milioni di passeggeri. Una proposta che, sottolinea in una nota il presidente dell’associazione, Alessandro Fonti, “solleva serie criticità economiche e strategiche per il settore e per l’economia italiana nel suo complesso, in un contesto di forte competizione internazionale”. “Come ampiamente dimostrato da recenti studi che abbiamo anche presentato in parlamento – continua Fonti -, ogni incremento dei costi per il trasporto aereo rischia di compromettere la competitività delle compagnie aeree operanti in Italia e di indebolire l’intero sistema aeroportuale nazionale. Peraltro, l’addizionale comunale è una tassa presente solo nel mercato italiano e già rappresenta, proprio per questo, un ostacolo alla competitività del nostro sistema aeroportuale a scapito di altre destinazioni europee”.
Il presidente di Aicalf rimarca inoltre che “studi sull’elasticità al prezzo dimostrano che un aumento del costo del biglietto si traduce in una riduzione proporzionale del numero di passeggeri” e che “la proposta di incremento del diritto d’imbarco colpisce direttamente i passeggeri che utilizzano gli aeroporti interessati non solo per turismo, ma anche per necessità, come viaggi di lavoro, studio o cure mediche”.
L’emendamento continua Fonti “penalizzerebbe chi vola direttamente verso destinazioni extra-UE dai principali aeroporti italiani, che sarebbero quindi svantaggiati nello sviluppo del traffico intercontinentale”, risultando inoltre “in contrasto con gli orientamenti più volte espressi dal Ministero dei Trasporti sull’intenzione di lavorare alla riduzione dell’addizionale comunale su tutto il territorio nazionale”.