CAFFÈ – I fratelli Bonacchi aggiungono al loro nutrito portfolio di caffè di terroir il Guji Hambela, una varietà proveniente dalla regione dell’Oromia, a Benti Nenka nel Sud dell’Etiopia, un’area che va dai 2.000 ai 2.300 metri sul livello del mare. Per l’occasione la storica azienda pistoiese ha organizzato domenica 10 novembre dalle 17 un pomeriggio di degustazioni esclusive presso il ristorante Ma.Ma By DejaVu di piazza della Libertà 34 a Porretta Terme.
Il programma prevede sia la possibilità di degustare la versione espresso che quella filtro con caffè estratto a caldo sul momento grazie alla guida esperta dell’ambassador Leonardo Maggiori e del coffee expert Sandro Bonacchi, ma anche un cocktail con base di Guji estratto a freddo, tutti accompagnati da esclusivi finger food in pairing.
La famiglia aromatica del Guji Hambela è frutta dolce. Il Flavore senza zucchero richiama il mosto d’uva fermentato accompagnato da una percezione quasi alcolica della bevanda. Con lo zucchero la dolcezza è evidenziata dalle sensazioni aromatiche di amarena sciroppata, prugna disidratata e pasta di mandorle. La delicata acidità rimanda sul finale a sensazioni di bergamotto. Il bouquet aromatico è di mosto d’uva, frutta sciroppata, pasta di mandorle e bergamotto.
La filosofia alla base anche di questo caffè di terroir è unire i protagonisti della filiera del caffè, dagli agricoltori ai consumatori, perseguendo un obiettivo comune: ottenere un caffè buono, pulito e giusto per tutti passando dalla promozione dell’identità e dalla conoscenza del prodotto. Una dichiarazione di impegno verso la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, di salvaguardia della sicurezza alimentare garantita dall’applicazione dei principi dell’agroecologia.
Inclusione sociale e trasparenza lungo tutta la filiera attraverso la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e del lavoro. Sono questi i valori che mettono al centro del modello l’origine specifica del caffè (da chi viene prodotto e in quale luogo) e la tutela della biodiversità come approccio sistemico tra ambiente, comunità e prodotti locali. L’obiettivo è educare e incoraggiare il dialogo, la conoscenza condivisa e la consapevolezza. Restano fondamentali la tracciabilità dei diversi processi, dall’origine alla tazzina, e il diritto al piacere, al gusto, ai sentori aromatici.
Mondo del vino e del caffè hanno molti punti di contatto: zona di provenienza, caratteristiche e qualità dei frutti, gestione agricola, coltivazione, fase di fermentazione. Il termine “naturale” è stato adottato dai fratelli Bonacchi per raccontare la produzione dei semi di caffè “in vigna”, possibilmente privi di difetti e lavorati in organico se non in biodinamico. Per garantire l’autenticità del terroir in tazza, ovvero una perfetta estrazione, il progetto innovativo Ten adotta una cialda in carta da 10 grammi di caffè (il 40% in più di dose classica).
Il risultato in tazza è, a tutti gli effetti, frutto del terroir dal quale la materia prima è nata, coltivata e raccolta: suolo, micro clima, altitudine, varietà botanica, processo di essiccazione del seme e qualità del lavoro umano svolto nella “vigna del caffè” sono le variabili fondamentali.
Informazioni e prenotazioni: 0534 688007 – mamabydejavu@libero.it
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