EVENTI – La seconda edizione di Spiritosa Festival, ospitata dal Castello Volante di Corigliano d’Otranto, ha dimostrato di avere le carte in regola per per continuare a crescere, innovare e rafforzare il suo primato nel panorama degli eventi del Sud Italia dedicati al bere bene. Il merito di questo successo è di Sartoria degli Spiriti di Michele Manca e del team che ha organizzato la kermesse.
Il target di riferimento
Spiritosa Festival si pone la mission di richiamare sia gli addetti ai lavori sia il grande pubblico, aprendo le porte a un target variegato. Una strategia che comporta indubbi vantaggi ma anche qualche rischio. Di certo, ampliare il pubblico di riferimento significa garantire un aumento di visibilità per gli espositori e una diffusione su più larga scala della cultura del bere responsabile e consapevole di spirits, vino e birre. Di contro, un afflusso molto importante di visitatori, come è avvenuto sabato 28 settembre, può rendere difficile per le aziende comunicare efficacemente le peculiarità dei loro prodotti. Una soluzione per le prossime edizioni potrebbe essere delineare dei momenti dedicati esclusivamente agli operatori del settore e altri pensati per il grande pubblico, magari con temporary bar ad hoc.
Il secret bar, da replicare!
Di certo, una delle novità vincenti è stata l’introduzione del “secret bar”, locale segreto aperto due ore a sera accessibile solo se in possesso di una carta donata da un personaggio di spicco del festival da cercare nel castello, come in una caccia al tesoro. Un concept che ha visto la presenza di due bar temporanei, ciascuno gestito da bartender di cocktail bar diversi ospiti per una serata. Sicuramente una proposta da ripetere e magari da espandere nelle prossime edizioni.
Vintage Bar Market: un’idea vincente
Per la prima volta in Italia, Spiritosa Festival ha allestito un mercatino vintage specializzato in oggetti da bar. E se quest’anno l’iniziativa è stata limitata alla sola giornata del lunedì, l’entusiasmo dimostrato dai visitatori è stato tale da pensare che ci sia spazio per estendere la sua durata a tutto il Festival e pertrasformarlo in un punto di forza della manifestazione. L’obiettivo? Attirare anche collezionisti da tutta Italia.
Spiritosa Festival Competition
La competizione tra barman ideata da Giorgio Chiarello lo scorso anno e rinnovata per la seconda edizione da Marco Fedele, con le sue prove “blind” e i “speedy round”, ha catturato l’attenzione del pubblico di operatori del lunedì e alzato il livello di spettacolarità del Festival. Merito anche della giuria d’eccellenza, presieduta da Oscar Quagliarini e composta da Luca Bruni, Francesco Spenuso, Chiara Buzzi, Daniele Gentili, Diego Melorio, Giorgio Chiarello e Nino Rossi.
Forse si potrebbe valutare in futuro di accorciare però le tempistiche della gara, simile nel format alla World Class Competition vinta quest’anno in Italia da Luca Bruni quinto a livello mondiale e per la prima volta nel ruolo di giudice allo Spiritosa Festival (qui l’intervista che ci ha concesso alla vigilia dell’evento), per aggiungere sessioni di analisi e dibattiti post sfida e offrire un’ulteriore opportunità di apprendimento collettivo.
Il Castello Volante di Corigliano D’Otranto
La sede delle prime due edizioni di Spiritosa Festiva, in linea con quella di grandi manifestazioni internazionali come Tales of the Cocktail, ospitato negli edifici storici di New Orleans, aggiunge valore all’evento.
Il Castello Volante è splendido e senza dubbio merita di essere visto. L’unico neo è che non è rapidamente raggiungibile dall’aeroporto di Brindisi. Il che riduce il numero di possibili visitatori non local. Un’ipotesi? Si potrebbe valutare di cambiare location ad anni alterni, cercando altri castelli più vicino agli aeroporti della regione, partendo da Brindisi.
I ritorni non sono scontati, sia chiaro. Sarebbe tutto da analizzare con cura.
Abbiamo quindi analizzato vantaggi e rischi di un cambio location:
I vantaggi
1.Maggiore accessibilità: Spostare il festival in location più vicine agli aeroporti potrebbe aumentare il numero di visitatori.
2. Promozione turistica: Variare la sede del festival potrebbe fungere da vetrina per diverse aree della Puglia, promuovendo il turismo in zone meno conosciute e distribuendo i benefici economici in più comunità locali.
3. Mai scontato: Cambiare location significherebbe proporre ogni anno qualcosa di nuovo e stimolante sia per gli ospiti fedele sia per i nuovi partecipanti.
4. Flessibilità: Variare la sede permetterebbe al festival di sperimentare diverse dimensioni e tipi di location e, idealmente, di scoprire nuove formule di successo.
I rischi
1. Complessità logistica: Organizzare un evento in una nuova location comporta significative sfide logistiche, dalla contrattazione con nuovi fornitori alla gestione delle autorizzazioni e adattamento alle specificità locali.
2. Costi: Ogni nuova location può introdurre variabili di costo impreviste. Potrebbe essere difficile mantenere il budget sotto controllo.
3. Difficoltà nel fidelizzare: Cambiare location ad anni alterni potrebbe ridurre la forza di fidelizzazione.
4. Cambiare pubblico: I visitatori delle edizioni organizzate al Castello Volante potrebbero non avere voglia di percorrere una distanza maggiore per raggiungere l’evento.
Foto di Nicole Cavazzuti
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