AMBIENTE E SOSTENIBILITÀ – Unigrà, azienda leader nel settore agroalimentare e da sempre impegnata sul fronte della sostenibilità, ha partecipato a un progetto volto alla valorizzazione dell’okara, un sottoprodotto della produzione di bevande vegetali come soia, avena e riso, prodotte con il marchio OraSì. L’obiettivo del progetto è trasformare questo materiale in un ingrediente utile per lo sviluppo di nuovi prodotti alimentari ricchi di nutrienti, offrendo soluzioni innovative per il mercato e dando nuova vita a un materiale con un potenziale significativo, finora considerato una risorsa di minor valore.
L’okara è noto per la sua ricchezza di fibre e proteine, ma storicamente è stato destinato principalmente alla produzione di mangimi o per la generazione di energia. Tuttavia, attraverso uno studio condotto in collaborazione con l’Università Statale di Milano, l’okara è stato oggetto di un processo di valorizzazione che ne esplora le potenzialità.
Lo studio è frutto della collaborazione tra il team di Ricerca e Sviluppo di Unigrà e la Prof.ssa B. Scaglia del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia (DISAA) dell’Ateneo milanese. La ricerca è iniziata in seguito al coinvolgimento di Unigrà nel corso di “Uso e riciclo delle biomasse agro-alimentari” del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari, dove è stato dedicato un seminario sui sottoprodotti nella produzione delle bevande vegetali.
L’attività di ricerca ha riguardato l’analisi dell’attuale utilizzo degli scarti derivanti dalla lavorazione delle bevande vegetali e la loro valorizzazione come ingredienti nell’industria alimentare. Gli studenti hanno esaminato la letteratura scientifica e hanno redatto un lavoro dettagliato che ha integrato le conoscenze esistenti con dati sperimentali forniti da Unigrà.
I risultati ottenuti indicano che l’okara può essere utilizzato per produrre farine destinate a prodotti da forno o come ingrediente per alternative vegetali alla carne. Inoltre, è stata identificata la possibilità di estrarre componenti bioattivi per alimenti funzionali dotati di proprietà antiossidanti. Sebbene siano necessari ulteriori conferme sperimentali, questi risultati suggeriscono nuove opportunità nel settore alimentare, con un forte riferimento ai principi di economia circolare e sostenibilità ambientale.
Il manoscritto derivante dallo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista “Trends in Food Science and Technology” dopo un processo di revisione accurato. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella strategia sostenibile di Unigrà, consolidando il suo impegno verso una produzione circolare e rispettosa dell’ambiente. L’azienda si propone di massimizzare l’uso delle risorse, riducendo gli sprechi e minimizzando l’impatto ambientale, in linea con gli obiettivi di sostenibilità globale e riduzione delle emissioni di gas serra.
Il progetto evidenzia come la collaborazione tra università e imprese possa fungere da motore per l’innovazione e la sostenibilità. Unigrà si afferma come pioniere nel settore, contribuendo allo sviluppo di alimenti con elevato valore nutrizionale e ridotto impatto ambientale. In un contesto globale sempre più attento alla riduzione degli sprechi, le attività di Unigrà rappresentano un esempio di come l’industria possa crescere e innovare, mantenendo al contempo un equilibrio con il pianeta.
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