A partire dalle 12 di mercoledì 7 agosto, dopo un periodo di gestazione più lungo del previsto, ha preso finalmente il via la piattaforma del Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) sulla quale depositare le domande di agevolazione del Piano Transizione 5.0, sulla quale sono disponibili anche i modelli per compilare le certificazioni e gli attestati richiesti.
Nel panorama degli incentivi alle imprese italiane, il Piano Transizione 5.0 rappresenta una svolta significativa. Nato come evoluzione del precedente Transizione 4.0 – tuttora in funzione – questo nuovo bando si inserisce nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’obiettivo di accelerare la transizione digitale ed energetica del tessuto produttivo italiano. Ma cosa cambia rispetto al passato? E perché è di particolare interesse per i titolari e gestori delle strutture ricettive? Scopriamolo insieme.
Il bando Transizione 5.0 è un’iniziativa del governo italiano, volta a promuovere nuovi investimenti in tecnologie digitali e soluzioni energetiche sostenibili. L’obiettivo è duplice: ridurre i consumi energetici delle aziende e migliorare la loro competitività nel mercato globale. Questo avviene attraverso l’erogazione di un credito d’imposta, proporzionale agli investimenti effettuati e ai risparmi energetici ottenuti. Le risorse stanziate per questa misura sono imponenti, con un plafond complessivo di oltre 6,3 miliardi di euro.
Rispetto al Piano Transizione 4.0, il nuovo bando presenta alcune differenze sostanziali. Mentre il 4.0 si concentrava principalmente sull’innovazione digitale, il 5.0 amplia l’orizzonte includendo anche la transizione energetica, con una forte enfasi sulla sostenibilità ambientale. Tuttavia, entrambi i bandi condividono la struttura del credito d’imposta come forma di agevolazione e l’obiettivo di migliorare la competitività delle imprese italiane attraverso l’adozione di nuove tecnologie.
Il bando premia gli investimenti in tecnologie che consentono una riduzione significativa dei consumi energetici, nonché l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Le imprese che riescono a ridurre il consumo energetico di almeno il 3% per la struttura produttiva o il 5% per i processi interessati, possono beneficiare di un credito d’imposta che varia dal 5% al 45% del costo dell’investimento, con aliquote superiori per risparmi energetici maggiori.
Obiettivi del bando
Per le imprese italiane, e in particolare per il settore turistico, il bando Transizione 5.0 offre un’opportunità senza precedenti. Il turismo, settore altamente energivoro, può trarre enormi benefici da investimenti in efficienza energetica e fonti rinnovabili. Gli alberghi e le altre strutture ricettive che implementano tecnologie sostenibili non solo riducono i costi operativi, ma migliorano anche l’attrattiva verso un pubblico sempre più attento all’eco-sostenibilità.
Soggetti ammessi a partecipare
Il bando è aperto a tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico e dalla dimensione. Tuttavia, sono escluse le imprese in liquidazione volontaria, fallimento, o soggette a sanzioni interdittive. La partecipazione è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro e al regolare adempimento degli obblighi contributivi.
Le PMI spesso trovano difficoltà nell’accedere a questi fondi a causa delle limitate risorse finanziarie e tecniche necessarie per sostenere gli investimenti iniziali richiesti. Inoltre, il processo di certificazione e rendicontazione può risultare oneroso per le piccole strutture, rendendo il bando più accessibile alle grandi imprese.
Le imprese del nord Italia, inoltre, tendono ad essere avvantaggiate grazie a una maggiore disponibilità di risorse, infrastrutture avanzate e una rete di fornitori più sviluppata. Inoltre, il nord del Paese ospita la maggior parte delle industrie ad alta intensità energetica, che possono beneficiare maggiormente delle agevolazioni previste dal bando.
Tipo di agevolazione
La misura del tax credit (articolo 10, DM 24 luglio 2024) si articola su tre livelli, che aumentano al crescere degli obiettivi di risparmio energetico raggiunti. Ogni livello prevede percentuali di credito d’imposta diverse, applicabili a tre scaglioni di spesa sostenuta:
- fino a 2,5 milioni di euro;
- tra 2,5 e 10 milioni di euro;
- tra 10 e 50 milioni di euro.
In tutti i livelli, i crediti d’imposta concessi sono superiori a quelli previsti per l’Industria 4.0, che non richiede alcun risparmio energetico.
Il primo livello di accesso al bonus richiede una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per l’intera struttura produttiva, o del 5% per i processi specifici coinvolti nell’investimento. Il credito d’imposta è fissato al:
- 35% per spese fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% per spese tra 2,5 e 10 milioni di euro;
- 5% per spese tra 10 e 50 milioni di euro.
Se il progetto raggiunge una riduzione energetica superiore al 6% per la struttura produttiva o al 10% per i processi coinvolti, si passa al secondo livello, con crediti d’imposta del:
- 40% per spese fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% per spese tra 2,5 e 10 milioni di euro;
- 10% per spese tra 10 e 50 milioni di euro.
Il livello massimo di credito viene raggiunto con un risparmio energetico superiore al 10% per la struttura produttiva o al 15% per i processi coinvolti. In questo caso, il credito d’imposta è:
- 45% per spese fino a 2,5 milioni di euro;
- 25% per spese tra 2,5 e 10 milioni di euro;
- 15% per spese tra 10 e 50 milioni di euro.
Ad esempio, se un progetto di due nuove linee di macchinari 4.0, dal costo totale di 14 milioni di euro, ottiene una riduzione energetica del 6,5% nell’intero stabilimento, si raggiunge il secondo livello di incentivo. Il credito d’imposta sarà di 2,9 milioni di euro, calcolato come segue:
- (2.500.000 x 40%) + (7.500.000 x 20%) + (4.000.000 x 10%).
A beneficio di chi avesse perso il filo, ecco una tabella esemplificativa:
Risparmio dal 3 al 5% | Risparmio dal 6 al 10% | Risparmio dal 10 al 15% | |
Investimento | Agevolazione | ||
Fino a 2,5 milioni | 35% | 40% | 45% |
Tra 2,5 e 10 milioni | 15% | 20% | 25% |
Tra 10 e 50 milioni | 5% | 10% | 15% |
Il risparmio energetico è calcolato comparando i consumi energetici dell’anno precedente all’inizio dell’investimento con quelli successivi, tenendo conto delle variazioni nei volumi produttivi e delle condizioni esterne. Per le imprese di nuova costituzione, il risparmio viene valutato rispetto a uno scenario controfattuale.
In altre parole, non avendo queste imprese uno storico di consumi energetici, viene utilizzata una stima teorica (scenario controfattuale), di quale sarebbe stato il consumo energetico dell’impresa se non fossero stati effettuati gli investimenti agevolati. Questo scenario ipotetico serve come punto di riferimento per calcolare il risparmio effettivo ottenuto grazie agli investimenti.
Descrizione degli Interventi ammessi
Il bando riconosce un ruolo cruciale alla formazione, finanziando fino al 10% degli investimenti in beni strumentali, con un tetto massimo di 300 mila euro per azienda. Questa misura è volta a garantire che le competenze tecniche necessarie per gestire le nuove tecnologie vengano acquisite e consolidate.
Gli investimenti in impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, sono ammissibili al credito d’imposta. Sono agevolabili gli impianti con moduli fotovoltaici specifici, e il credito può arrivare fino al 140% del costo per moduli di particolare efficienza. Anche le spese per lo stoccaggio dell’energia prodotta sono incluse.
Vale la pena notare che saranno ammessi per questi impianti solo i pannelli a maggiore efficienza (definite dal Dl 181 del 2023) e made in Europe. Servirà anche un attestato di controllo del processo produttivo in fabbrica ai fini dell’identificazione dell’origine del prodotto.
Scadenza di presentazione delle domande
Le domande per accedere al Piano Transizione 5.0 possono essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 7 agosto 2024, tramite il sistema telematico disponibile nella sezione dedicata del sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). I termini per la presentazione delle comunicazioni di completamento dei progetti di innovazione saranno definiti con un successivo provvedimento.
È possibile presentare più progetti, purché la domanda di un secondo progetto sia inoltrata dopo la comunicazione del completamento del precedente e così via. Ogni progetto deve comunque rispettare singolarmente le soglie minime di investimento e riduzione dei consumi energetici. Inoltre, il credito d’imposta totale per un’impresa non può superare i limiti annuali stabiliti.
In altre parole, indipendentemente dalla quantità o dal valore dei progetti che un’azienda realizza, il credito d’imposta riconosciuto non potrà superare un tetto massimo annuale. Questo limita l’importo complessivo del beneficio fiscale che un’impresa può ottenere in un dato anno, anche se il totale dei suoi investimenti sarebbe teoricamente eleggibile per un credito d’imposta maggiore.
Data di inizio lavori o degli investimenti
I lavori devono iniziare entro il 2024, con una durata massima di due anni per il completamento.
Le cause di decadenza del beneficio includono il mancato rispetto delle condizioni di riduzione dei consumi energetici, la cessione dei beni agevolati prima di cinque anni, e l’assenza della corretta documentazione per la rendicontazione.
Gli albergatori sono particolarmente interessati a questo bando poiché le strutture ricettive possono ottenere risparmi significativi sui costi energetici, migliorare la sostenibilità e attrarre un pubblico sempre più attento all’ambiente. Inoltre, i crediti d’imposta riducono il costo effettivo degli investimenti, rendendo più accessibile l’adozione di tecnologie avanzate.
Critiche e considerazioni finali
Uno degli aspetti critici del bando è la possibilità che le risorse stanziate non siano sufficienti per coprire tutte le richieste, data l’ampiezza delle misure e il numero potenziale di partecipanti. Questo potrebbe portare a una competizione elevata tra le imprese, con il rischio che solo le più grandi e strutturate riescano ad accedere effettivamente ai fondi, lasciando le PMI in una posizione svantaggiata.
Inoltre, la complessità delle procedure potrebbe rappresentare un ostacolo per molte aziende, soprattutto le piccole e medie imprese, che hanno risorse tecniche e finanziarie limitate, riducendo la diffusione capillare e sistematica di questi benefici.
Infine, le imprese del nord Italia sono avvantaggiate grazie a una maggiore disponibilità di risorse, infrastrutture avanzate e una rete di fornitori più sviluppata. Inoltre, questa area ospita la maggior parte delle industrie ad alta intensità energetica, che possono trarre maggiori benefici dalle agevolazioni offerte dal bando.
Tutti i link per approfondire
Ministero delle imprese e del Made in italy, piano transizione 5.0
ItaliaDomani, piano nazionale di ripresa e resilienza
Ministero delle imprese e del Made in italy, notizie stampa
Carta di identità
Danilo Molaschi si è laureato in Pianificazione Urbanistica ed Economia Urbana alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Ha cominciato a lavorare con gli albergatori nel 2003, quando è diventato direttore dello sviluppo di business di Swisscom per l’Italia, entrando in contatto con i migliori imprenditori alberghieri italiani grazie alla diffusione dei primi servizi di collegamento ad internet wi-fi per le strutture ricettive.
Successivamente, tornando alla sua originaria vocazione di consulente di direzione, si è specializzato in servizi finanziari per albergatori, in particolare la locazione operativa e la finanza agevolata, affiancando gli imprenditori e i consiglieri di amministrazione di importanti catene, cluster e hotel indipendenti italiani, per individuare le soluzioni finanziarie in grado di far crescere economicamente le strutture alberghiere senza creare dipendenza dalle linee di credito delle banche, realizzando più agevolmente i loro progetti, mantenendo un corretto e bilanciato controllo di gestione.