Che cos’è la tassa di soggiorno? A chi si applica? E come può un Host riscuotere questa imposta dagli ospiti in maniera semplice e automatizzata, evitando di incorrere in eventuali sanzioni? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Che cos’è la tassa di soggiorno?
La tassa di soggiorno è un’imposta applicata ai visitatori che alloggiano in una determinata area turistica. Questa tassa è destinata a finanziare servizi pubblici quali manutenzione, pulizia e promozione turistica. Non è richiesta da tutti i comuni Italiani, ma solo da quelli turistici, dalle città d’arte e dai capoluoghi di provincia. L’importo della tassa di soggiorno varia da comune a comune e in base al tipo di struttura ricettiva.
A chi si applica la tassa di soggiorno?
La tassa di soggiorno si applica ai visitatori che alloggiano in strutture ricettive, come hotel, bed and breakfast, affitti turistici e campeggi, e che hanno la propria sede un’area geografica specifica determinata dalle autorità locali.
I parametri di esenzione e di applicazione della tassa di soggiorno sono differenti da una località all’altra. Generalmente, sono esenti:
- Residenti locali: in alcune località, i residenti del posto potrebbero essere esenti dal versamento della tassa di soggiorno.
- Minori: in molte destinazioni turistiche, i bambini al di sotto di una certa soglia d’età potrebbero essere esenti dalla tassa di soggiorno.
- Disabili: alcune località offrono esenzioni o sconti sulla tassa di soggiorno per persone con disabilità.
- Soggiorni prolungati: in alcuni casi, la tassa di soggiorno è applicata solo a un numero di notti massimo, dopo le quali non sarà più necessaria.
Come funziona la tassa di soggiorno per gli affitti brevi?
Per gli affitti brevi, la tassa di soggiorno è spesso gestita direttamente dal proprietario o dal gestore dell’alloggio. Questo significa che il proprietario ha la responsabilità di riscuotere l’imposta dagli ospiti e di versarla alle autorità competenti attraverso piattaforme dedicate o attraverso il sito del comune della città in cui si affitta. Alcune OTA (Online Travel Agency), come Airbnb e Booking.com, hanno stipulato accordi con i comuni italiani, pertanto riscuotono direttamente la tassa di soggiorno per conto dell’Host e la versano al comune di riferimento.
Come incassare la tassa di soggiorno con il self check-in?
Quando la tassa di soggiorno non è gestita direttamente dalle OTA, questa diventa un vero e proprio onere da non sottovalutare per l’Host.
Un sistema di self check-in completo offre infatti un servizio per la riscossione dell’importo dal Guest in modo semplice e automatico. È però importante scegliere il metodo e la comunicazione adeguata. All’interno della sua piattaforma, Ok Home offre un sistema veloce e funzionale.
Vediamo adesso quali sono i passaggi necessari per incassare la tassa di soggiorno tramite il sistema di self check-in di Ok Home:
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- Configurazione della tassa di soggiorno: l’Host dovrà impostare nella piattaforma di gestione di Ok Home le specifiche relative alla tassa di soggiorno del proprio comune, indicando l’importo della tassa e le regole per la sua applicazione (ad esempio, l’età e la categoria degli ospiti esenti, il numero di notti per cui si applica, etc.).
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- Configurazione del metodo di riscossione: l’Host potrò inoltre inserire i dati relativi all’account PayPal dove ricevere l’importo dovuto, che l’ospite potrà saldare tramite PayPal o con la carta di credito.
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- Calcolo dell’importo dovuto per il Guest: l’ospite, una volta entrato nella Reception Virtuale di Ok Home, potrà effettuare il calcolo dell’importo dovuto direttamente dalla piattaforma inserendo il numero degli ospiti e i giorni di pernotto. Il sistema effettuerà il calcolo del totale consentendo il pagamento telematico.
Grazie al self check-in e a una corretta gestione della tassa di soggiorno, i proprietari delle strutture per affitti brevi possono garantire un’esperienza senza problemi per gli ospiti nel pieno rispetto delle normative locali, evitando così di incorrere in sanzioni e contribuendo al finanziamento dei servizi turistici.
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