Dall’Italia, dal mondo e destinazioni.
Ciao, questa è 21 Grammi di Turismo, la newsletter che ogni settimana racconta il mondo del turismo in modo semplice, ma meditato.
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La parola del numero è conseguenze: create dai gruppi d’interesse e dall’agire dei fondi d’investimento; di un progetto che cambierà un Paese e della mancanza di rispetto dell’altrui cultura.
Iniziamo!
INTERNAZIONALI
Le notizie, qui, arrivano dalle grandi aziende: si parla di una previsione sbagliata e del travel tech che ormai disegna l’industria dei viaggi.
Il Ceo di Accor dice di essersi sbagliato sui viaggi d’affari. Aveva pronosticato una riduzione definitiva del 25% a causa del lavoro da remoto, ma rivela che sono al 90% rispetto al 2019; poi sottolinea che ora c’è un mix diverso: soprattutto gruppi che rappresentano piccole e medie imprese.
Secondo un altro report, dopo il periodo pandemico sono aumentati i cosiddetti non-customer travel: viaggi dedicati agli incontri interni delle aziende.
TripAdvisor, a quanto pare, è in vendita. Secondo Bloomberg è la società di private equity Apollo Global Management a valutare la possibilità. Per analisti e voci provenienti dal settore travel, la mossa più sensata sarebbe acquisire TA e vendere subito Viator, la sua attività in maggiore e rapida crescita.
Un intimo club. Immagina una nuova associazione che ha al suo interno, in ordine alfabetico: Amadeus, Booking Holdings, eDreams Odigeo, Expedia Group, Skyscanner e Travelport; e che il nome sia Global Travel Tech. È un fatto al quale prestare attenzione.
Perché è interessante? È probabile che uno dei punti sarà fare lobby su temi legislativi e fiscali, ma lo vedremo.
La cosa urticante, però, è il tono pseudo-filantropico del loro comunicato che fa riferimento alle: aziende leader nella tecnologia dei viaggi che mirano a dare potere ai viaggiatori consentendo trasparenza, concorrenza e scelta senza precedenti nel settore dei viaggi.
Suvvia, anche meno.
IN ITALIA
Si parla di concorrenza e di chiusure, ma anche di risultati raggiunti e di sostenibilità sociale.
Concorrenza ad alta quota. Va giù dura Lufthansa, che per voce del suo Ceo, dice che bisogna liberare l’Italia dal dominio di una famosa low cost. Non fa il nome, ma non serve. Sempre secondo il Ceo, l’unione con Ita Airways non racchiude alcun problema, al contrario, renderà l’Italia più aperta alla concorrenza.
Panini Durini chiude. La catena di food retail* ha chiuso a 12 anni dalla sua nascita. Aveva raggiunto 17 punti vendita, partendo dalla centrale via Durini a Milano, per espandersi in Lombardia, Genova e Torino (quasi sempre in zone molto centrali). Come si legge su Pambianco, il fatturato negli ultimi anni era calato e nel 2022 l’Ebitda è stato negativo per 1,8 milioni, con una perdita di bilancio di oltre due milioni di euro.
* Li chiamerei bar, ma oggigiorno pare che se non dici food retail non prendi soldi dai fondi d’investimento.
Risultati interessanti. L’agriturismo è l’attività di diversificazione più comune tra le aziende agricole, sono il 38% a farlo, e il valore della produzione è di 1,5 miliardi.
Perché è interessante? La legge nazionale sull’agriturismo nasce con lo scopo di valorizzare il patrimonio rurale, quindi per arricchire in qualche modo l’attività agricola.
Alla prima uscita. Aiutare le imprese a rendere reale la sostenibilità: non basta raccontarla, deve diventare tangibile. Non è economica, ma è soprattutto sociale (che vuol dire includere i territori sia in fase di programmazione sia in fase di sviluppo).
Sono alcuni spunti emersi dalla prima uscita pubblica, alla Itb di Berlino, di Alessandra Priante, la nuova presidente della Enit Spa. La settimana scorsa scrivevo che la sfida delle destinazioni è innanzitutto sociale, quindi non posso che condividere.
DESTINAZIONI
Ho scelto due notizie diverse: da un lato si parla di tanti soldi che trasformeranno un panorama turistico, ma anche quello naturale; dall’altro lo spinoso tema della tutela delle tradizioni (patrimonio di un popolo, ma sempre più spesso anche un’attrazione turistica).
In Arabia Saudita. È stato presentato un ardito piano di investimenti: il Tourism Investment Enabler Program. L’obiettivo è trasformare il panorama turistico portando 11 miliardi di dollari in investimenti privati entro il 2030. Questo, più altri 800 miliardi di dollari investiti direttamente. Le fonti interne al Paese parlano di 42.000 camere d’hotel e 120.000 posizioni lavorative.
Perché è interessante? Il progetto si inserisce in Saudi Vision 2030, il programma dell’Arabia Saudita per ridurre la dipendenza dal petrolio e diversificare la loro economia.
Un programma di sviluppo enorme, ma ci sono anche delle domande, ad esempio come saranno le condizioni di lavoro di quelle 120.000 posizioni.
In Giappone. A Kyoto, famosa per la sua architettura tradizionale, c’è Gion, il cosiddetto quartiere della geisha. Le persone che vivono qui, lamentano le intromissioni e la maleducazione dei visitatori verso le geishe: chi le filma di continuo, le tocca i vestiti o insiste troppo per scattare delle foto con loro.
L’ordinanza. Dal mese prossimo, i turisti pur potendo visitare la strada principale di Gion non potranno entrare nei piccoli vicoli del quartiere.
Perché è interessante? Questa storia pone alcune sfide (ma insegna anche qualcosa di più generale):
– La comprensione della cultura altrui. In occidente l’idea della geisha è distorta e spesso viene associata al sesso;
– I rimedi. Come sempre, non saranno di facile applicazione; ma forse ogni nuova regola è una sconfitta collettiva, perché non siamo stati in grado di rispettare il posto visitato;
– Le tradizioni. Come fare a garantirne il rispetto dato che, come scrivevo, sono patrimonio di un popolo, ma sempre più spesso anche un’attrazione turistica.
Ed è tutto, alla prossima.
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