
Il tema delle recensioni online torna al centro dell’attenzione con un provvedimento che punta a garantire maggiore trasparenza e autenticità nei giudizi pubblicati sul web. Il Senato, infatti, ha approvato in prima lettura il Disegno di Legge annuale per le PMI, che include anche misure specifiche per contrastare le recensioni false, un fenomeno che incide sulla reputazione di hotel, ristoranti, esercizi pubblici e operatori del turismo, influenzando in modo significativo le scelte degli ospiti e dei clienti.
Cosa prevede il provvedimento
Il testo prevede che solo chi ha effettivamente usufruito di un servizio possa pubblicare una recensione online. Le valutazioni corredate da documentazione fiscale (scontrino o fattura) avranno valore di presunzione di autenticità, con l’obiettivo di ridurre i commenti falsi o non verificabili. Inoltre, viene fissato un limite temporale di 30 giorni per la pubblicazione delle recensioni (invece dei 90 inizialmente previsti), così da assicurare che i commenti online si riferiscano a esperienze effettive e recenti.
Il disegno di legge introduce anche un ulteriore divieto esplicito che vieta l’acquisto e la cessione, a qualsiasi titolo, di recensioni online, apprezzamenti o interazioni, anche tra imprenditori e intermediari, indipendentemente dalla loro successiva diffusione.
Si tratta di una misura che potrebbe incidere in modo significativo anche sul settore dell’ospitalità e della ristorazione, dove le recensioni online influenzano fino all’82% delle prenotazioni di hotel e alloggi turistici e circa il 70% delle scelte dei ristoranti.
Un’esigenza di maggiore trasparenza emerge anche a livello europeo. Secondo il Consumer Scoreboard 2025 della Commissione Europea, il 66% dei consumatori ha dichiarato di essere stato influenzato da recensioni false.
L’iter legislativo e le iniziative a livello europeo
Dopo il via libera del Senato, l’iter di approvazione prosegue con l’esame del provvedimento alla Camera dei Deputati. Il tema della trasparenza nelle recensioni si inserisce in un percorso già avviato a livello comunitario. A settembre, infatti, la Commissione europea ha presentato il Codice di condotta per le recensioni online nel settore dell’ospitalità, sottoscritto da piattaforme come Booking, Expedia e Tripadvisor, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e affidabilità, facendo in modo che solo gli ospiti autentici possano lasciare valutazioni.
Le posizioni di FIPE e degli operatori del digitale
L’approvazione del Ddl sulle PMI avvenuta in Senato è stata accolta con favore dalla FIPE-Confcommercio, che considera il provvedimento un passo importante verso una maggiore trasparenza e affidabilità delle recensioni online. Secondo il direttore generale Roberto Calugi, la misura contribuisce a rendere il sistema delle valutazioni più corretto e credibile, in linea con i principi del Digital Services Act, valorizzando le esperienze reali e scoraggiando comportamenti sleali che danneggiano la reputazione delle imprese.
In vista del passaggio alla Camera dei Deputati, la Federazione auspica una rapida approvazione definitiva e richiama l’attenzione su un fenomeno che incide in modo rilevante sia sulla tutela dei consumatori sia sulla concorrenza leale. Secondo le analisi dell’Ufficio Studi FIPE, fino al 30% del fatturato di un pubblico esercizio dipende dalla reputazione digitale, con un impatto stimato di circa 30 miliardi di euro di consumi solo nel comparto della ristorazione in Italia.
Più cauta la posizione del Consorzio Netcomm, che rappresenta il comparto del commercio digitale. Il presidente Roberto Liscia, pur condividendo l’obiettivo di contrastare le recensioni false, ha evidenziato alcune criticità, in particolare il limite dei 30 giorni e l’obbligo di fornire una prova fiscale. Secondo il consorzio, tali vincoli potrebbero ridurre il numero complessivo di recensioni, favorendo la pubblicazione di giudizi negativi rispetto a quelli positivi. Un effetto che potrebbe penalizzare le imprese del turismo e della ristorazione, alterando la percezione complessiva della qualità dei servizi offerti.
In attesa dei prossimi passaggi parlamentari, il dibattito resta aperto. L’obiettivo condiviso è quello di rafforzare la fiducia e la trasparenza nel rapporto tra ospiti e operatori, promuovendo un uso più corretto e responsabile delle recensioni online.
