

Il nuovo ecosistema consente ad Expedia e Booking.com di collegarsi direttamente a ChatGPT, trasformando la pianificazione del viaggio in una conversazione.
Tra le tante vesti che ChatGPT ha rivestito dal momento del suo lancio, c’è stata anche quella di pianificatore di viaggi. Per diventare ancora più esperto, il sistema ha fatto un passo decisamente audace: aprire il proprio ecosistema alle app di terze pari, comprese le OTA.
Hai capito bene: Booking.com, Expedia & co fanno il loro ingresso (programmato) nell’universo chat, con implicazioni molto importanti per il mondo del Travel.
Vediamo quali.
Le novità dal “dietro le quinte” di OpenAI
Prima di passare alle conseguenze di questa novità. vediamo qualche dettaglio tecnico che ti conviene conoscere — perché, sì, fa la differenza.
Apps SDK: costruire app dentro ChatGPT
OpenAI ha annunciato il lancio di un Apps SDK che permette agli sviluppatori di costruire applicazioni integrate direttamente dentro ChatGPT.
In pratica: quando un utente chiacchiera con ChatGPT, il sistema può suggerire un’app che “ha senso” in quel contesto (es. “Booking.com, mostra hotel a Roma”), e l’app risponde all’interno della chat, con interfacce interattive, mappe, pulsanti, etc.
Le app “pilot” già disponibili (fuori dall’UE) includono Booking.com, Expedia, Canva, Coursera, Figma, Spotify e Zillow.
OpenAI promette che in futuro verranno supportati altri mercati (inclusa l’Europa) e altre app.
Instant Checkout & “ChatGPT come piattaforma e-commerce”
Questa è una mossa che può cambiare tutto: OpenAI ha lanciato (o sta per farlo) una funzione chiamata Instant Checkout, che abilita acquisti direttamente dentro ChatGPT, senza uscire dalla chat conversazionale.
Questo vuol dire che, un giorno non troppo lontano, un cliente potrebbe chiedere:
“ChatGPT, prenota questo hotel per me”
E l’operazione, pagamento incluso, avviene lì, subito, con pochi passaggi. Niente più reindirizzamenti (o quasi).
Se ChatGPT diventa “luogo di fiducia” per lo shopping, la prenotazione alberghiera è un candidato naturale per entrare in quel flusso conversazionale-compatto.
Cosa cambia nello scenario digitale
Con queste novità integrate, il panorama cambia parecchio.
Distribuzione “in-chat” = visibilità “in-chat”
Non basta più “essere su Booking”, “essere su Google”, “avere un buon sito”. Adesso ciò che conta è dove si compare nella chat. Se l’utente chiede “hotel a Milano”, ChatGPT può suggerire un’app già integrata (Booking o Expedia) e mostrare dei risultati lì, senza far uscire il cliente dal contesto chat.
Chi non c’è — o non è “app-ready” — rischia di non esser “nella chat” in cui avviene la conversione.
Commissioni che restano… ma mascherate
Con Instant Checkout, la transazione “avviene dentro ChatGPT” e il consumatore non percepisce più chiaramente “ora sto passando per un’OTA”. Le commissioni sono ancora lì, ma il processo è più mimetico.
In pratica: l’OTA diventa parte invisibile dell’esperienza, l’“assistente che risolve tutto”. E l’hotel? Potrebbe diventare un’“entità dietro le quinte”.
Dati e disintermediazione: ancora più a rischio
Se l’utente non visita il tuo sito, non lascia il suo indirizzo e-mail, non naviga il tuo funnel, perde il contatto con la struttura.
In chat non sempre si può fare upsell (upgrade camera, servizi aggiuntivi) o branding in modo convincente.
Inoltre, chi controlla l’interfaccia chat / app controlla i log, i dati transazionali: l’OTA / l’app integrata può acquisire dettagli che prima erano a tua disposizione.
Il margine di controllo è sempre più sottile!
Che futuro ci attende?
ChatGPT ha aperto le porte alle OTA… e ha aperto anche un intero corridoio invisibile alla vista tradizionale. L’utente non “va più” sul sito, non “cerca” l’hotel: chiede, il chatbot risponde, l’app prenota. Tutto in un batter d’occhio.
Così a prima vista, non sembrano buone notizie per gli amanti della prenotazione diretta. Ma non fasciamoci la testa prima di rompercela.
Innanzitutto, teniamo conto del fatto che:
- L’Europa non è ancora interessata da questo cambiamento
- Probabilmente, anche altri player (come Google) si muoveranno per prendere le contromisure (Big G ha investito troppo nel settore Travel per lasciare che gli vengano sottratti traffico ed introiti così facilmente).
L’unica cosa che si può fare, al momento, è continuare a lavorare sugli strumenti che permettono l’indipendenza dalle OTA e, contemporaneamente, adeguarsi all’avvento degli agenti AI (per esempio, iniziando ad adottare tecniche SEO per i motori di ricerca basati su AI).
E poi, chi vivrà vedrà.