
Realtà o esperienza; Hotellerie Summit Pambianco; club parigini e politica del turismo
Ciao, sono Emilio De Risi e questa è 21 Grammi di Turismo.
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In questi giorni sono a Palermo per mettere insieme tutti i pezzi di una bella storia che ti racconterò presto.
Così, per chiudere questo numero mi sono ritrovato a fare un po’ di piroette. E quando giri su te stesso va a finire che racconti cose molto diverse.
Oggi: far vivere l’esperienza o insegnare la realtà; qualche spunto raccolto all’Hotellerie summit Pambianco; Parigi prova a sostenere la vita notturna.
DA ALTRI MONDI
Dalla nascita di 21 Grammi di Turismo ho sempre amato questa rubrica dove scrivo notizie provenienti da altri settori o da persone che non si occupano di turismo. Trovo siano un’ispirazione potente.
Non è bello far vedere come funziona la natura. Il filosofo dell’evoluzione Telmo Pievani racconta di un viaggio scientifico al parco Kruger. Al mattino, prima che i turisti arrivassero per i safari, le guardie giravano e se c’era qualcosa di troppo forte come un’antilope sgozzata o i resti di un pasto, la allontanavano.
Poi sottolinea che ormai abbiamo una visione turistica edificante della natura.
Perché è interessante? Ripetiamo spesso che il turismo aiuta ad aprire gli occhi, acculturarsi, conoscere. Ma cosa si fa quando la conoscenza è ruvida e può rovinare quella esperienzialità che vogliamo proporre ai turisti?
È un tema dalle tante sfumature; i safari portano lavoro, aiutano a salvaguardare l’ambiente e permettono ai ricercatori di studiare. Ma è anche vero che l’insegnamento della natura rischia di essere addomesticato a favore dell’esperienza turistica.
Nota. La lezione del professor Pievani è sull’imperfezione nell’evoluzione, te la consiglio. Dura poco meno di un’ora ed è qui.
HOTELLERIE SUMMIT PAMBIANCO
La settimana scorsa sono stato invitato al terzo Hotellerie Summit Pambianco, ecco qualche spunto raccolto:
Nuove località attraggono grandi investimenti. Oltre a Roma, Venezia, Firenze e Milano che per tradizione attraggono i grandi investimenti alberghieri, emerge la categoria delle destinazioni vacanziere. Sono soprattutto il lago di Como, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna
E la formula che piace di più è… Il riposizionamento. L’acquisto di un hotel per riqualificarlo l’anno scorso è stato scelto dal 65% degli investitori. Il 50% nel lusso. E con buona probabilità sarà l’approccio dominante nei prossimi anni.
L’età si abbassa. Nel Gruppo Gattinoni dopo il periodo del covid19 l’età delle prime linee aziendali si è abbassata e adesso è tra i 40 e 45 anni.
Tutto nella norma. Da un’indagine sulle prossime vacanze estive fatta su un campione di viaggiatori con reddito superiore ai 75mila euro annui, emerge che la maggior parte andrà al mare, il 18% indica le città d’arte e un piccolo 3% pensa ai borghi.
Nell’open air. Human company, tra le più importanti aziende del settore, racconta che il rapporto nelle prenotazioni si è invertito e adesso quelle dirette dominano rispetto a quelle intermediate. Inoltre, specifica che nel turismo all’aria aperta ci sono tante possibilità di guadagni ancillari da mettere a frutto.
Una serie tv dedicata all’hotellerie. È il progetto accennato dalla presidente di confindustria alberghi e pensato per far innamorare le persone dell’idea di lavorare in hotel.
E poi ci sono le mance. Mentre parlava della nuova legge si è detta favorevole alla possibilità di farle lasciare in modo digitale, per incentivarle: perché spesso gli alberghi non posso aumentare gli stipendi.
Pensiero che però a me sembra un po’ in contraddizione con la voglia di far tornare l’amore per il lavoro in hotel.
POLITICA DEL TURISMO, POLITICA DELLA CITTÀ
La vita notturna è uno degli elementi che può definire il turismo, ma soprattutto il rapporto tra la città e le persone residenti. Cosa succede in una città grande e complessa come Parigi? Ho messo a fuoco i punti turistici da un articolo pubblicato su Internazionale.
Ieri e oggi. Il settore dei club nel 2009 era dichiarato morto dagli addetti ai lavori: c’era meno fermento e molte tensioni con i residenti per i rumori notturni. Oggi a Parigi sono nati nuovi club e nuovi locali.
Cos’ha fatto l’amministrazione comunale. Interessata agli arrivi turistici legati ai club, ha scelto la mediazione:
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Ha nominato referenti in ogni arrondissement e responsabili per le comunicazioni con i residenti e la prefettura;
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Ha stanziato dei fondi che hanno stimolato l’apertura di nuovi club;
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Ha sostenuto i locali investendo nel miglioramento dell’acustica e nella riduzione del rumore;
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Ha mantenuto il controllo sugli spazi urbani, premiato chi ha agito bene e punito chi ha violato le regole.
Perché è interessante? Quella della gente della notte, per dirla alla Jovanotti, è da sempre una terra che contrappone. La preoccupazione degli adulti e il divertimento dei giovani; le persone che lavorano e quelle che creano problemi.
Puntare su un mondo così contraddittorio e provare a farlo crescere nel modo più sano possibile è un caso da tenere d’occhio, perché è politica della città e del turismo.
È tutto, alla prossima.
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