TikTok sta stravolgendo il concetto di viaggio: non più solo guide, ma un universo di video che trasformano l’esperienza turistica. Dai “travel dupes” all’esplorazione dei supermercati esteri, l’avventura è ora a portata di scroll.
Una rivoluzione digitale del settore turistico, raccontata attraverso video brevi e istintivi. TikTok è diventato il compagno degli esploratori moderni, svelando destinazioni segrete, trucchi per preparare i bagagli e consigli di viaggio. Dietro ogni clip si nasconde un universo di avventure.
Ma l’algoritmo ha anche un lato oscuro: i creator rivelano angoli segreti che rischiano di trasformarsi in mete sovraffollate, sollevando interrogativi sul rapporto tra condivisione social e turismo responsabile. Analizziamo i pro e i contro della piattaforma social a partire da un articolo di National Geographic.
Cosa rende TikTok diverso dagli altri social?
Nel 2016 TikTok ha avuto un’ascesa fulminea nel mondo digitale, conquistando in pochi anni oltre un miliardo di utenti mensili. Il suo punto di forza? Video brevi, semplici da fruire e un algoritmo così intelligente da catturare l’attenzione dei giovani – tant’è che il 70% degli utenti non supera i 34 anni. Dal 2021, i contenuti di viaggio hanno fatto registrare un boom incredibile del 410%.
“Un video racconta molto più di mille scatti”, spiega Emma Cooke, content creator di settore. “È molto difficile manipolare video come si potrebbe fare con un’immagine. I viaggiatori su TikTok cercano l’autenticità”.
In che modo i viaggiatori interagiscono con l’app?
TikTok si trasforma sempre più in una bussola di viaggio digitale: oltre il 70% degli europei ammette di essere pronto a prenotare vacanze sulla base dei contenuti visti sulla piattaforma.
In Nord America, dove in estate si erano registrati segnali di rallentamento della domanda, Airbnb ha riferito che le prenotazioni sono migliorate nel terzo trimestre dopo un inizio più lento. I viaggi domestici continuano a rappresentare la maggior parte delle prenotazioni nella regione, con un aumento delle destinazioni non urbane e dei viaggi di gruppo più ampi.
Una ricerca Adobe rivela che addirittura il 60% degli americani della Generazione Z usa TikTok come vero e proprio motore di ricerca. Basta digitare “cosa fare a Parigi” per scoprire innumerevoli video ordinati per popolarità, con un algoritmo che impara dai tuoi interessi e dalle tue interazioni.
“TikTok è diventato il mio miglior consulente di viaggio”, racconta Gen Mohacsy, 25 anni, segretaria medica britannica. “Spesso supera persino Tripadvisor. I video offrono dettagli che nessuna guida scritta può trasmettere. È così che ho scoperto i mercati notturni di Auckland durante il mio tour in Nuova Zelanda”.
Le ultime tendenze in voga
Il mondo TikTok è un caleidoscopio di tendenze che spaziano dal geniale al bizzarro. Quest’anno i viaggiatori hanno dato vita a mode surreali: dall’”estetica del vassoio aeroportuale“, dove gli zaini vengono sistemati con precisione chirurgica ai controlli di sicurezza, al “raw-dogging“, una pratica che consiste nel trascorrere un intero volo aereo fissando il sedile di fronte per ore, senza distrazioni di alcun tipo.
Tra i trend più curiosi spicca il “turismo da supermercato”, dove l’avventura diventa esplorare scaffali di alimentari in terre straniere. Secondo Advantage Travel Partnership, però, la vera tendenza sono i “travel dupes“: i viaggiatori cercano alternative più economiche ai soliti itinerari. Esempio? Scegliere il Montenegro invece della più gettonata Croazia.
Il rovescio della medaglia
TikTok è un’arma a doppio taglio per i viaggiatori: fucina di creatività e insieme potenziale minaccia per destinazioni impreparate. I content creator possono trasformare un luogo nascosto in meta turistica overnight, travolgendone le fragili infrastrutture.
Nel 2021, un singolo video sulla montagna di Jianfengling e il bacino di Daguang in Cina ha scatenato un’invasione turistica. Il risultato? Secondo il Journal of Outdoor Recreation and Tourism, nuovi flussi economici ma anche caos e pressione sulle strutture locali.
Alcune attività si difendono: Dae, un caffè di New York, ha addirittura introdotto una policy “no video”, ammettendo che i TikTok sono diventati ingestibili. Emerge anche il paradosso del turismo: mentre l’hashtag #SustainableTravel totalizza 78,1 milioni di visualizzazioni, pratiche scorrette continuano a proliferare indisturbate. A questo proposito, la dottoressa Natara Loose, veterinaria americana, racconta lo sconcerto di fronte ai tour per nuotare con i delfini a Mauritius, pubblicizzati ovunque sulla piattaforma, ma illegali nella realtà dei fatti.
L’influenza di TikTok sul mondo del travel è ormai indiscutibile: si tratta di un trend giovane, rivoluzionario e tutt’altro che passeggero. Le nuove generazioni lo utilizzano come una bussola per scoprire il mondo, scrollando tra destinazioni insolite e suggerimenti di viaggio.
Tuttavia, questa trasformazione digitale solleva interrogativi fondamentali: come conciliare la libertà di condivisione con la necessità di preservare la sostenibilità dei luoghi? Come mantenere l’autenticità delle destinazioni di fronte alla crescente ondata di creator?
La risposta a queste domande non è certo semplice: TikTok non è più solo un’app, ma un ecosistema che sta ridefinendo il concetto stesso di viaggio e, con esso, le dinamiche tra turisti, comunità locali e territori.
È una sfida che richiede equilibrio: da un lato, sfruttare il potenziale creativo e connettivo della piattaforma; dall’altro, adottare strategie per tutelare l’integrità culturale e ambientale delle destinazioni. Il futuro del turismo dipenderà dalla capacità di integrare questa rivoluzione digitale con un approccio responsabile e consapevole.