Dopo un mese dall’attivazione della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR) i numeri sembrano incoraggianti. Tuttavia il Ministero del Turismo sta già pensando ad una proroga dei termini, per evitare sanzioni a chi non si adeguerà in tempo all’obbligo del CIN. Inoltre, le associazioni di categoria stanno segnalando vari malfunzionamenti e anomalie, che renderebbero difficile se non impossibile, in alcuni casi, la richiesta dei codici CIR e CIN necessari per adeguarsi alla nuova normativa.
CIN: Oltre 190.000 strutture lo hanno già ottenuto
Il Ministero del Turismo rende noto che, a quasi un mese dall’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), sono già oltre 190.000 le strutture ricettive che hanno completato la procedura di registrazione nella Banca Dati Strutture Ricettive, ottenendo il CIN attraverso la piattaforma digitale. Inoltre, al di là dei CIN già effettivamente rilasciati, il numero di strutture ricettive registrate nella BDSR ha superato le 500.000 unità.
Possibile proroga dei termini a gennaio
Tuttavia, nonostante i progressi significativi, rimangono ancora delle sfide da affrontare. Alcune strutture potrebbero trovarsi in difficoltà nel completare la registrazione entro i termini previsti. Per questo motivo, è in corso una valutazione sulla possibilità di prorogare i termini di adeguamento fino a gennaio 2025. Questa estensione mira a dare più tempo alle imprese per adattarsi alle nuove disposizioni senza incorrere in sanzioni, in modo da garantire una transizione più fluida verso il nuovo sistema.
L’implementazione del CIN e della BDSR, pur mirando a uniformare il settore ricettivo a livello nazionale, ha reso di fatto necessario un doppio adempimento: rispettare sia le normative regionali (come l’attribuzione del CIR, dove previsto) che variano da regione a regione, sia quelle nazionali.
Per approfondire gli obblghi sul CIN e i termini per adeguarsi alla normativa, vedi anche:
Le difficoltà sollevate da Aigo Confesercenti
Nonostante il generale favore per l’introduzione del CIN da parte delle associazioni di categoria, alcuni gestori e locatori stanno affrontando difficoltà tecniche relative alla procedura di ottenimento del codice. Aigo Confesercenti ha recentemente inviato una lettera al Ministero del Turismo per evidenziare le problematiche riscontrate dai gestori di strutture ricettive e affitti brevi durante la procedura di registrazione.
In alcune regioni, le anomalie nella comunicazione tra le banche dati regionali e la banca dati nazionale hanno reso impossibile ottenere il CIN. In altri casi, i gestori non sono riusciti a generare il Codice Identificativo Regionale (CIR), un passaggio preliminare fondamentale per richiedere il CIN.
Queste problematiche tecniche sono state fonte di preoccupazione per numerosi gestori, molti dei quali temono di non rispettare i termini di legge. La situazione è resa ancor più critica per il fatto che alcuni portali e OTA hanno annunciato che oscureranno le strutture prive di CIN entro il 31 ottobre 2024, esponendo i gestori a danni economici ingiustificati.
A fronte di queste difficoltà, Aigo Confesercenti ha chiesto al Ministero del Turismo di prevedere uno slittamento dei termini di applicazione delle nuove disposizioni. Alla luce di queste segnalazioni e richieste, il Ministero del Turismo potrebbe avvalorare ulteriormente la possibilità di prorogare a gennaio 2025 i termini per l’adeguamento, proprio al fine di evitare sanzioni e agevolare le strutture nel completamento delle procedure di registrazione.