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Tassa d’ingresso a Venezia: numeri, prospettive e reazioni internazionali

  • Ivan De Rose
  • 31 Luglio 2024
  • 3 minute read
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Questo articolo è stato scritto da Booking Blog. Clicca qui per leggere l'articolo originale

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Venezia, gioiello storico e culturale dell’Italia, affronta da tempo la sfida di bilanciare il suo immenso richiamo turistico internazionale con la necessità di preservare l’integrità e la vivibilità della città.

L’implementazione della tassa d’ingresso per i turisti giornalieri è l’ultimo sforzo intrapreso da Venezia per limitare i problemi legati all’overtourism promuovendo pratiche di turismo sostenibile. Questa misura è stata introdotta per regolare l’accesso durante i picchi stagionali, in un tentativo di ridurre il sovraffollamento che mette a dura prova ogni anno la città.

A conclusione del primo test della tassa introdotta nel 2024 possiamo ad oggi analizzare i primi dati, fare un resoconto dell’andamento e vedere come la notizia è stata riportata a livello internazionale.

Numeri e risultati

Per 29 giorni tra aprile e luglio Venezia ha ottenuto un buon riscontro finanziario grazie all’imposta di 5€ per l’ingresso nella città storica. Le casse del comune hanno raccolto complessivamente 2.425.310 €, superando le aspettative iniziali di 700.000 € oltrepassando inoltre i costi di gestione, secondo quanto dichiarato dal vicesindaco Simone Venturini a Skift.

In totale hanno prenotato 3.618.114 persone sul portale d’accesso, dai quali è necessario escludere coloro che sono risultati esenti dal pagamento:

  • circa 1.400.000 esenti poiché hanno alloggiato in hotel.
  • circa 1.000.000 esenti per motivi di studio o lavoro.
  • circa 400.000 tra residenti e parenti degli stessi, anche essi esonerati dal pagamento.

Oltre ai ricavi, a indicare che l’iniziativa sia potenzialmente efficace anche per il futuro, è il dato del numero dei visitatori giornalieri, rimasto inferiori ai livelli registrati nel 2023.

Prospettive future

I fondi raccolti dal primo test saranno utilizzati dal comune per finanziare la manutenzione e il restauro del capoluogo Veneto. Il sistema, così funzionante, potrebbe portare a un circolo virtuoso e sostenibile dove, grazie ai viaggiatori di oggi, sarà possibile migliorare la città e i servizi per i futuri turisti.

Forti del successo iniziale, i funzionari comunali prevedono di potenziare il programma nel 2025, aumentando il numero di giorni a cui verrà applicata la tassa e incrementarne anche il costo, che potrebbe arrivare fino a un massimo di 10 €.

Reazioni internazionali

La tassa di ingresso ha generato un’ampio eco nei media internazionali, con reazioni miste che riflettono la complessità della situazione.

CNN ha evidenziato come i residenti locali abbiano percepito una diminuzione del traffico turistico, cosa che ha reso Venezia meno congestionata durante la tradizionale Festa del Redentore, un evento che solitamente attira una grande folla. L’analisi svolta dalla testa americana ha riportato meticolosamente i dati relativi alla sperimentazione esprimendosi positivamente verso la gestione comunale.

Euronews ha dato spazio alle polemiche emerse, sottolineando come, nonostante gli introiti generati, l’iniziativa sia stata messa in discussione da numerose critiche. I dubbi riportati si sono concentrati sulla reale efficacia della nuova norma a livello economico e sulla diminuzione del turismo di massa.

Inoltre, Sky News UK ha posto l’accento sull’importanza dell’iniziativa al fine di far escludere la città dalla “Danger List” dell’UNESCO” e la concreta possibilità che il governo locale possa raddoppiare i giorni di validità e il costo della quota nel 2025.

La strategia adottata da Venezia, di implementare una tassa di soggiorno, riflette un movimento crescente tra le principali destinazioni europee che cercano soluzioni sostenibili per affrontare l’overtourism, come Amsterdam, Barcellona e Copenaghen.

Sebbene la risposta degli abitanti sia di cauto ottimismo, le reazioni dei viaggiatori sono miste. Molti apprezzano gli sforzi della città nel preservare il suo ambiente unico, ma altri ritengono che la tassa possa scoraggiare le visite, percependola come un disincentivo. Al di fuori del dibattito giornaliero è evidente come il capoluogo Veneto stia compiendo passi significativi per proteggere il suo ricco patrimonio, pur rimanendo una meta turistica accogliente e di grande attrattiva.

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