

RISTORAZIONE COLLETTIVA – La ristorazione ospedaliera lombarda si prepara a vivere una trasformazione senza precedenti. Vivenda Spa, storica azienda del Consorzio La Cascina attiva da oltre quarant’anni nel settore della ristorazione collettiva, ha avviato un’ambiziosa operazione di espansione che ridefinirà gli standard del comparto sanitario regionale. Il progetto prevede investimenti significativi e l’assunzione di oltre mille professionisti distribuiti su tutto il territorio lombardo, con l’obiettivo di erogare più di 13 milioni di pasti annuali tra colazioni, pranzi e cene.
L’iniziativa abbraccia un orizzonte temporale quinquennale e punta a integrare criteri di sostenibilità sociale, ambientale e di governance in ogni fase operativa. Un approccio innovativo che posiziona Vivenda Spa come pioniere di un nuovo modello di ristorazione ospedaliera, capace di coniugare efficienza operativa e responsabilità d’impresa.
I numeri dell’operazione strategica
Come riportato da ilgiornale.it, l’espansione di Vivenda Spa ha preso il via lo scorso febbraio con l’avvio graduale dei servizi di ristorazione negli ospedali di diverse province lombarde. L’operazione interessa Milano, Brianza, Bergamo, Brescia, Lecco, Crema, Cremona, Mantova, Lodi, Pavia, Valcamonica e Valtellina, configurandosi come uno dei più importanti progetti di sviluppo del settore negli ultimi anni.
Le nuove risorse umane si andranno ad aggiungere ai circa mille dipendenti già operativi in Lombardia, portando il totale del personale del Consorzio La Cascina a superare le seimila unità attive quotidianamente nei settori della ristorazione e del global service. “Per il Consorzio La Cascina, la Lombardia rappresenta un mercato di chiaro riferimento per rilievo degli affidamenti, potenzialità e standard di servizio“, ha dichiarato Emilio Roussier Fusco, amministratore delegato del Consorzio, sottolineando come l’azienda ascolti “costantemente le esigenze sia della committenza che degli utenti”.
Il completamento del processo è previsto nei prossimi mesi, quando la macchina organizzativa raggiungerà la piena operatività su tutto il territorio regionale.
Tecnologia e innovazione al servizio del paziente
L’approccio di Vivenda Spa punta sulla digitalizzazione avanzata dei processi produttivi. L’azienda adotterà un software di pianificazione basato sul sistema “Material Requirements Planning” (MRP), una tecnologia che ottimizzerà ogni fase della catena produttiva, dall’approvvigionamento fino al confezionamento dei pasti. Questo strumento permetterà una gestione efficiente dei tempi di produzione, con la preparazione dei pasti programmata poco prima dell’orario di consumo.
Particolare attenzione viene riservata ai pazienti più giovani, per i quali sono stati sviluppati carrelli tematici colorati e stoviglie dal design accattivante, pensate per rendere il momento del pasto più sereno e familiare. Edoardo Piumetto, coordinatore di filiale per la Vivenda in Lombardia, ha evidenziato come la missione dell’azienda sia “garantire un’alimentazione di qualità, sicura e nutriente, che supporti la terapia ospedaliera e il benessere complessivo dei pazienti“.
Gli investimenti tecnologici includeranno anche il rinnovamento delle sale ristorazione, con interventi di restyling che prevedono l’utilizzo di vernici certificate HACCP, illuminazione LED a basso consumo, pannelli fonoassorbenti e purificatori d’aria per garantire ambienti più confortevoli e funzionali.
Sostenibilità e responsabilità sociale
Il progetto di Vivenda Spa integra principi di sostenibilità ambientale ispirati sia ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) che agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La strategia aziendale prevede l’utilizzo di veicoli elettrici per il trasporto dei pasti, l’adozione di stoviglie riutilizzabili per eliminare l’uso della plastica e la composizione di menu che privilegiano prodotti biologici a filiera corta e a chilometro zero.
L’impegno sociale si concretizza nella collaborazione con associazioni locali come il Banco Alimentare, che recupera i pasti non consumati nelle mense per distribuirli a persone in difficoltà economica. Questo approccio virtuoso consente di minimizzare gli sprechi alimentari trasformandoli in opportunità di sostegno per le fasce più deboli della popolazione.
“L’ingresso nel nostro mondo lavorativo di nuove mille unità è per noi ragione di orgoglio“, ha commentato Roussier Fusco, evidenziando come le risorse umane rappresentino “il cuore pulsante delle nostre attività“. Un modello che punta sulla valorizzazione del personale e sulla creazione di valore condiviso per tutti gli stakeholder coinvolti, dai pazienti agli operatori sanitari, fino alle comunità locali.
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